Tradizioni/ Svelato il costume nuziale di Bojano in forma originale

Bojano raccontato con i suoi costumi originali, con le sue tradizioni, con l’arte dello stare insieme, ha riaperto le porte alla convivialità, alla conoscenza del suo passato, alla voglia di tornare a essere partecipi di una rinascita culturale da troppo lasciata nei cassetti di mobili a cui finalmente si vuol togliere definitivamente la polvere dalle proprie ante.

Palazzo Colagrosso, in data 28 dicembre 2023 ha ospitato la sottoscrizione dell’accordo di programma tra Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo del Molise e Antonio Scasserra in qualità di titolare della collezione Scasserra. Un accordo che mira alla promulgazione culturale di eventi, studi, manifestazioni di interesse, progetti europei, in linea con la riscoperta di valori passati, arti, storie e tradizioni che, se connessi al concetto di turismo culturale, formano una base ridondante per poter corrispondere le proprie origini, anche in virtù del 2024 prossimo quale anno del turismo delle origini promulgato dal Ministero degli Affari Esteri, a residenti, fruitori esterni, turisti, cultori delle tradizioni.

L’incontro, moderato da Maurizio Varriano, ha visto una sala universitaria colma di gente attenta, vivace nel convivio dell’incontro, partecipe e decisamente soddisfatta dell’organizzazione e dell’incontro stesso. La zampogna di Daniele Romano, la voce e la chitarra di Lino Rufo hanno anticipato con grande afflato, dettato da applausi a scena aperta, la firma dell’accordo al quale presente quasi tutta l’amministrazione comunale, tranne pochissime defezioni dettate da altri impegni.

Il sindaco Carmine Ruscetta, ha manifestato tutta la sua gioia per l’incontro che ha visto narrare, alla presenza di indossatrici vestite di costumi ottocenteschi originali, la storia di un territorio, quello matesino con notevole attenzione a Bojano, un tempo fausto, mai arrendevole e pieno di condizionamenti degli aspetti prettamente usuali. Letino, Gallo Matese, San Polo Matese, Bojano, questi i gioielli che hanno sfilato per farsi ammirare in tutta la bellezza che il passato sprigiona ancora grazie a chi ha saputo conservare, e trarre a sé, circa ottanta abiti originali di un Molise che vive ancora al cospetto di un passato dalle risorse umane, ambientali, storiche e economiche che oggi, purtroppo, sono andate sempre più scemando. Un soddisfatto on.le Remo Di Giandomenico, commissario straordinario dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo del Molise, nel ribadire che, solo costruendo reti senza autoreferenzialità, si può vincere una battaglia all’apparenza senza speranza, ha aperto la discussione sul tema della tradizione.

In sala molti studiosi, per lo più Bojanesi, nell’apprezzare ogni sforzo condividente cultura e patrimonio, hanno garantito quel livello di eccellenza che di cui certo, la città matesina non ne è esente. L’inno di un Molise che fortemente si ritiene da amare, parole di Giose Rimanelli, musica di Lino Rufo , ha accompagnato alla parola Antonio Scasserra al fine permettere egli, la lezione magistrale, che nell’immaginare di escutere i costumi in bella mostra, ha tratto dalla loro interpretazione il vero concetto di partecipazione attiva a un passato che, per fortuna, ancora resiste e condiziona, per quanto può, l’avvicinamento di nuovi cultori, appassionati e curiosi.

Tra questi, Luciano Malatesta che per evitare il depauperare di beni preziosi Bojanesi, li ha acquistati e messi a disposizione per la conoscenza, lo studio e la visione. Opera meritoria che fa onore e che ha suscitato plauso da parte dei presenti tutti. Sara Perfetto, Ludovica Di Tota, Mariagiovanna de Bellonia, Maria Rosaria Pavone le indossatrici che rispettivamente hanno elegantemente fatto onore ai costumi di Bojano, Gallo Matese, Letino e San Polomatese. Il costume di Bojano, chiaramente, è stato al centro dell’attenzione.

I suoi non convenzionali colori hanno manifestato stupore ma lo svelamento del perché, grazie anche a documenti originali esibiti per l’occasione, ha garantito certezza e nuovi scenari che saranno presto oggetto di nuovi incontri. La serata non ha avuto momenti di stanca e la conclusione ha magicamente fatto posto agli auguri di un Buon 2024 sulle note dell’ Adeste Fideles magistralmente interpretata dal duo Chitarra e voce – Zampogna, composto da Lino Rufo e Daniele Romano.

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