(Adnkronos) – Sta entrando al porto di Bari la motovedetta partita dal porto di Shengjin in Albania, con a bordo i 12 migranti, 7 bengalesi e 5 egiziani, che erano stati portati qualche giorno fa nella nuova struttura di permanenza per il rimpatrio costruita da poco dall'Italia nel Paese delle Aquile, a Gjader. Verranno portati nel centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Bari-Palese. A coordinare le procedure di ingresso nella struttura del capoluogo pugliese è la Prefettura. I 12 migranti facevano parte di un gruppo di sedici in tutto. Gli altri quattro, minorenni e fragili, sono già tornati in Italia. Il ritorno degli ultimi dodici giunge a seguito del pronunciamento della sezione immigrazione del tribunale di Roma che non ha convalidato il loro trattenimento. "La reazione della politica non è stata contro la magistratura ma contro il merito di questa sentenza. Non è una polemica contro la magistratura ma contro un tipo di sentenza che non solo non condividiamo ma riteniamo addirittura abnorme. Non può essere la magistratura a definire uno Stato più o meno sicuro, è una decisione di alta politica. Queste decisioni inoltre rischiano di creare degli incidenti diplomatici perché definire non sicuro un Paese amico come il Marocco può anche creare dei problemi. Se noi ritenessimo che non sono sicuri Paesi dove vigono regole che noi abbiamo ripudiato, come la pena di morte, allora neanche gli Stati Uniti sarebbero un Paese sicuro. Oppure dove vigono le pene corporali. Allora questi Paesi dovrebbero essere espulsi dalle Nazioni Unite. Queste sono questioni di alta politica che non possono, non devono e non saranno lasciate alla magistratura. Prenderemo provvedimenti legislativi". Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio parlando con i giornalisti a margine di un convegno a Palermo del 'caso Albania'. Ieri i giudici della sezione immigrazione del tribunale civile di Roma hanno negato la convalida dei fermi dei primi 12 migranti partiti lunedì da Lampedusa sulla nave Libra della Marina militare e sbarcati a Shengjiin, in Albania. "Ci aspettavamo che anche in questa occasione, in questa stagione, accada quello che è accaduto ogni volta che la destra ha vinto. Ogni volta che la destra ha avuto il consenso degli elettori per governare, si costituiscono altri contropoteri che pensano di avere un giudizio superiore a quello che esprimono nelle democrazie i cittadini italiani". Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, parlando della sentenza del Tribunale di Roma che ha deciso il ritorno in Italia dei migranti portati in Albania. Alla domanda dei cronisti se facesse riferimento alla magistratura, Urso replica: "E' evidente. La Germania ha espulso clandestini afgani. L'Afghanistan è più sicuro dell'Egitto e del Bangladesh? – dice – se diciamo che l'Egitto non è un paese sicuro e che gli egiziani possono venire senza potere essere rimandati a casa… Vi rendete conto di che messaggio viene dato? Egitto e Marocco sono meno sicuro di Afghanistan? Eppure si va in vacanza in Egitto o Marocco". Alla domanda se il centro in Albania resterà attivo, Urso replica: "Il paese ha avuto un mandato preciso dagli elettori, e le decisioni politiche e di governo rispecchiano pienamente il mandato ricevuto. E anche il buon senso e il diritto. Occorre lavorare tutti insieme per il paese. Noi ci siamo, vorremmo che ci fossero anche gli altri". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Tornano in Italia i 12 migranti rimasti in Albania, destinazione Cara di Bari
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