Mentre la Regione Campania indice una Conferenza di Servizi per la realizzazione di un parco eolico a confine con il Molise, tra Morcone e Santa Croce del Sannio, nella Valle del Tammaro, senza coinvolgere la Regione Molise e gli enti interessati, come da D.Lgs n. 387/2003, a Larino viene depositato megaprogetto di un parco eolico per circa 100 megawatt. “Che cosa succede in Molise? O meglio in Italia?”, si domanda Antonio Tomassone, neo responsabile energia del PD.
In seguito alla Riforma del Titolo V della Costituzione del 2001, l’energia è rientrata tra le materie di competenza concorrente; pertanto le Regioni dovevano operare all’interno di un quadro di indirizzo nazionale.
“Ma come accade spesso in Italia – evidenzia Tomassone – il recepimento della normativa e la conseguente attuazione scontano dei gap che sono di intensità diversa a seconda della sensibilità dei soggetti coinvolti, dei territori e della burocrazia connessa. Per cui ci si ritrova a far ricorso, quasi fosse prassi, a strumenti di giustizia competente, che poi diventano in molti casi linee guida da seguire, a volte in contrasto con altre normative. Il Molise, sotto la guida di Iorio, – spiega – non è stato da meno, passando da un PEAR mai del tutto ratificato, a varie leggi alcune molto permissive e altre restrittive, fino ad adeguarsi, almeno per quanto concerne l’eolico, alla normativa nazionale, recependola quasi in toto. Occorre una vera e propria programmazione, e la dimostrazione lo sono l’installazione incontrollata di buona parte dei parchi eolici esistenti”.
In tal senso l’ostruzionismo buono di comitati, cittadini e associazioni, oltre che alcuni Enti, il diretto coinvolgimento della Soprintendenza ed altri soggetti, hanno in parte aiutato a mettere un freno ad una incontrollata gestione energetico-ambientale del territorio, nell’ottica di una tutela dello stesso. “Ma ciò non basta. Infatti – sostiene Tomassone – se da un lato il ruolo positivo delle reazioni e dall’altra l’incontrollata gestione iniziale del territorio si sono in parte bilanciati, questo non basta a restare in un limbo normativo né tantomeno a giustificare il cd nimby. È arrivato il momento – continua – di una seria e rapida discussione in materia energetico-ambientale che serva a migliorare la governance a livello regionale, attraverso strumenti di programmazione seria, efficaci ed efficienti, tarati sul territorio, collegati ad un monitoraggio dei procedimenti e degli iter autorizzativi, attivando una piattaforma informativa capace di coinvolgere tutti gli stakeholder”.
Conclude energia del Pd Molise: “Mi auguro che la Regione, con tutti i soggetti coinvolti, si attivi subito per trovare una soluzione per creare strumento (Piano Energetico) capace non solo di tutelare il territorio, ma anche di rilanciare una parte dell’economia locale legata al settore energetico, cruciale in questo momento di crisi che sta colpendo i nostri territori. Noi del Pd vogliamo aiutare l’amministrazione regionale in questa direzione. La strada da seguire è quella tracciata dalla UE con Energy Roadmap 2050”.