Presentato il 30 ottobre scorso a Roma GreenItaly 2015, il sesto rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere, promosso in collaborazione con il Conai, che misura e pesa la forza della green economy nazionale, secondo cui un’impresa su quattro dall’inizio della crisi ha scommesso su innovazione, ricerca, design, qualità e bellezza, sulla sostenibilità. L’orientamento green si conferma un fattore strategico per il made in Italy: alla nostra green economy si devono 102,497 miliardi di valore aggiunto – pari al 10,3% dell’economia nazionale – e 2milioni 942mila green jobs, ossia occupati che applicano competenze ‘verdi’. Una cifra che corrisponde al 13,2% dell’occupazione complessiva nazionale ed è destinata a salire ancora entro dicembre. Dalla green Italy infatti arriveranno quest’anno 294.200 assunzioni legate a competenze green: ben il 59% della domanda di lavoro. In termini di risultati, nei bilanci, nell’occupazione e nelle performance ambientali del Paese, i risultati rendono l’Italia, nonostante i tanti problemi aperti, il leader europeo in alcuni campi dello sviluppo sostenibile.
“Uno ‘spread verde’ che indica la direzione da seguire, un dato importante in vista dell’importante vertice Onu sul clima, il COP21 (il summit mondiale sul clima), che a dicembre riunirà il mondo a Parigi”, spiega Antonio Tomassone, Responsabile Energia e New Economy del PD Molise. “La vocazione italiana alla qualità si esprime in una tensione al futuro che ha avuto proprio nella green economy uno strumento di sviluppo formidabile. Puntando sul green si è aperta la via dell’economia circolare. Un nuovo modello di sviluppo che somiglia molto a quell’economia a misura d’uomo, attenta alla custodia della casa comune di cui parla Papa Francesco, nella sua Enciclica Laudato si’”.
“Anche il Molise diventa protagonista nella svolta verde Italiana – commenta Tomassone – Sebbene i numeri in valore assoluto non ci permettono di confrontarci con le regioni più grandi, in termini relativi anche la nostra regione non manca di centrare ottimi risultati nel settore dello sviluppo sostenibile. Ne è un esempio l’incidenza delle imprese che hanno effettuato eco-investimenti nel periodo 2008-2014 e investiranno nel 2015 in prodotti e tecnologie green sul totale delle imprese presenti in provincia di Campobasso, che si attesta intorno al 30% (ai primi posti in Italia). Inoltre la provincia di Isernia è tra i protagonisti per l’incidenza di assunzioni di green jobs sul totale delle assunzioni che arriva al 20%. Il Molise con il suo 15% di assunzioni (260 in valore assoluto) in green jobs si attesta al 7.mo posto in Italia per l’incidenza sul totale delle assunzioni della regione programmate dalle imprese nel 2015”.
“Le aziende molisane, di questa Greenitaly, dimostrano un dinamismo, una nuova competitività e capacità di innovazione che porta quasi a superare le logiche dell’economia lineare per avvicinare l’obiettivo di un’economia circolare: fatta di cicli chiusi e riduzione del consumo di materie prime, suolo, energia. Soluzione evidentemente strategica per una Regione (e l’Italia) come la nostra, ma strategica anche per il Pianeta. Per questo – continua Tomassone – bisogna che la Regione, come in parte sta facendo, dia la giusta attenzione allo sviluppo green, partendo dal PEAR, dal Piano di Gestione dei Rifiuti, passando per la politica delle Aree Interne e dal riconoscimento dell’Area di Crisi, senza dimenticare importanti scelte come la legge sul consumo di suolo ed i presidi rurali e la tutela del Matese come Parco Nazionale. La sfida – conclude – parte da qui, dal saper coniugare le strategie di azioni del nuovo POR e dei PSR con la svolta green in atto, in maniera tale da raggiungere quel quid distintivo che faccia del Molise una regione di riferimento per la cosiddetta economia circolare. Capace di divenire modello da imitare in Italia, e non solo”.
Tomassone (PD): la svolta green Italiana contagia anche il Molise. Importanti i risultati anche per la nostra regione
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