La tragedia nel Pescarese, alle pendici del Gran Sasso. Arrivati i primi soccorritori, due ospiti illesi. I soccorritori: “Vediamo luci accese all’interno ma non sentiamo voci. Chiamiamo ma nessuno risponde”. L’albergo ospitava fra le 20 e le 30 persone. Il presidente della Provincia: “L’edificio spostato di dieci metri”. www.repubblica.it
“Ci sono tanti morti”. Lapidarie le parole di Antonio Crocetta, uno dei capi del Soccorso alpino abruzzese che da ieri sera si é messo in marcia con gli sci insieme agli altri per raggiungere l’Hotel Rigopiano. Due persone sono state messe in salvo, ma ci sono ancora molti dispersi. E purtroppo molti morti. I soccorritori sono riusciti a raggiungere intorno alle 4 l’hotel Rigopiano, nel comune di Farindola in provincia di Pescara, travolto ieri da una valanga, conseguenza delle nuove scosse di terremoto che hanno colpito il centro Italia.
I soccorritori tra le macerie raccontano: “Chiamiamo ad alta voce ma nessuno risponde”. Lo scenario viene descritto apocalittico, “un tragico miscuglio tra un terremoto e una valanga”.
La struttura ospitava fra le venti e le trenta persone. I due messi in salvo sono Giampiero Parete e Fabio Salzetta, che al momento della slavina si trovavano all’esterno della struttura. Sono in buone condizioni fisiche; si erano riparati all’interno di un’auto. “Sono in salvo due persone – scrive il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco sul suo profilo Facebook – le stesse che avevano mandato il messaggio di aiuto. Ci sono parecchi feriti, ma non si sa ancora quanti sono ancora dispersi o addirittura morti. Certo che la struttura è stata presa in pieno dalla slavina, tanto che si è spostata di dieci metri”. Il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, sempre su Facebook, scrive “la valanga è di grandi dimensioni e ha coinvolto integralmente l’hotel. La zona resta pericolosa per eventuali distacchi”.