I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Termoli (CB) hanno tratto in arresto un 25enne termolese da tempo residente in provincia di Chieti, già titolare di precedenti penali e/o di polizia, colto nella flagranza del reato di violazione del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (art. 387 bis c.p.); misura questa emessa a suo carico il 1° luglio 2023 per atti persecutori.
Nell’ambito del medesimo contesto operativo, l’uomo veniva anche deferito per minaccia aggravata (artt. 339 e 612 c.p.), porto di armi od oggetti atti ad offendere (art. 4 L. 110/1975) ed inosservanza del foglio di via obbligatorio (art. 76 D. Lgs. 159/2011).
Nella circostanza gli operanti, durante un servizio perlustrativo ed in seguito ad una segnalazione telefonica giunta alla locale Centrale Operativa, intervenivano all’interno di un lido balneare termolese sorprendendo l’uomo mentre strattonava e minacciava, anche brandendo un coltello a farfalla, la sua ex compagna 26enne allo scopo di costringerla a seguirlo per un chiarimento.
La condotta delittuosa veniva fortunatamente interrotta dall’intervento dei militari e di alcuni astanti, che riuscivano a disarmare ed immobilizzare il soggetto che, peraltro, si trovava in evidente stato di agitazione.
Gli immediati accertamenti consentivano altresì di appurare che le condotte dell’uomo configuravano l’inosservanza del foglio di via obbligatorio dal Comune di Termoli (CB) notificatogli il 24 ottobre 2022, nonché la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, a cui lo stesso si trovava sottoposto dal 1° luglio 2023 per atti persecutori, posti in essere lo stesso anno in questa provincia ai danni della citata donna.
Il coltello utilizzato durante l’azione delittuosa, lungo complessivamente cm 22 e con lama di cm 9, veniva subito sottoposto a sequestro mentre il soggetto, appurate le sue oggettive responsabilità in relazione ai suddetti reati, veniva tratto in arresto per la violazione della misura cautelare in atto e deferito per le altre fattispecie, nonché tradotto presso la casa circondariale più vicina per ivi permanere a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Larino (CB).
Nel corso della successiva udienza dinanzi alla competente Autorità Giudiziaria, l’arresto veniva opportunamente convalidato poiché legittimamente eseguito e l’uomo rimesso in libertà, in assenza al momento di ulteriori esigenze cautelari. Positivo è stato fortunatamente l’epilogo di questa vicenda, poiché il perentorio e deciso intervento dei militari dell’Arma, coadiuvati stavolta anche da diversi cittadini, ha permesso di tutelare la vittima, evitando che la situazione degenerasse e che la condotta delittuosa potesse verosimilmente portare – come purtroppo spesso accade specie in casi di questo genere – a ben più gravi ed irreparabili conseguenze.