Riceviamo e pubblichiamo
Non è andato tutto bene. Non possiamo ritrovarci sempre in emergenza. Le crisi sanitaria, economica, ambientale e climatica vanno affrontate assieme, con un piano equo e unitario, bloccando le derive regionaliste. L’emergenza non può comportare discriminazioni tra i diritti delle persone, tra chi ha accesso a cure e reddito e chi ne è escluso. Così si fanno più profonde le disuguaglianze sociali, culturali e di genere, si frantuma la società in corporazioni, si rafforza la gerarchia tra vite degne e vite di scarto.
La pandemia ha svelato tutte le ingiustizie e i disastri prodotti dall’economia del profitto. Lo vediamo ogni giorno con i nostri occhi: i sistemi sanitario e scolastico non reggono, aumentano in modo vertiginoso i disoccupati e chi non cerca proprio più lavoro, tante persone non ce la fanno a pagare l’affitto, in molte già vivono in strada. Mentre un enorme patrimonio immobiliare rimane vuoto e inutilizzato, mentre pochi ricchi diventano sempre più ricchi. Da una parte, quindi, l’economia del profitto; dall’altra un piano da attuare subito di conversione ecologica, sociale, economica e culturale della società: la società della cura. Sono necessari aiuti per tutt*, sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, investimenti e assunzioni per sanità, scuola, sociale, accoglienza, casa, trasporti. Un grande piano a tutela di salute, vita, beni comuni e territorio.
Sabato 21 novembre ci sarà una giornata di mobilitazione nazionale promossa da una rete composta da oltre 1000 aderenti tra gruppi, associazioni, reti, movimenti, organizzazioni sociali e singole adesioni individuali. Un percorso permanente e aperto, al quale partecipiamo con speranza e con la convinzione che la tessitura di convergenze tra diversi sia la via giusta e necessaria a costruire la società che vogliamo. Le lotte, il mutualismo, la solidarietà e la Costituzione indicano la strada. Saranno molte le iniziative, di piazze reali e virtuali in tante città d’Italia, collegate nella grande giornata di sabato 21 (per informazioni e aggiornamenti vedere https://societadellacura.blogspot.com/ ).
Anche a Termoli ci ritroveremo dalle 9 alle 12 presso il centro della Città Invisibile, in Piazza Olimpia 1 (zona stadio comunale). Uno dei molti luoghi di cura della nostra città, dove quotidianamente si costruisce fiducia, mutuo aiuto, cooperazione insieme a chi è stato lasciato indietro. Dove si costruisce la città della cura, la città che vogliamo. Per l’occasione abbiamo pensato di aprire una giornata straordinaria di raccolta di indumenti in favore delle persone senza dimora per aiutarle a fronteggiare l’inverno che già si fa sentire: se avete sciarpe, cappelli, giacconi, coperte e sacchi a pelo portateli al centro sabato mattina. Nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, ci confronteremo sul Manifesto della Società della Cura. Condivideremo insieme la colazione con chi ha passato tutta la notte precedente in strada, senza un tetto sulla testa, mentre tante, troppe sono le case che rimangono vuote (per essere affittate a prezzi esorbitanti nella stagione estiva). Un esempio plastico e perverso delle distorsioni prodotte dalla economia del profitto, che danneggia tutti noi.
È questa economia che vogliamo finalmente superare, per costruire insieme la società della cura! Vi aspettiamo!
Attac Abruzzo Molise/ Ass.ne Fa.c.e.d./ La Città Invisibile- Termoli