É stata presentata ufficialmente la nuova edizione del Termoli Jazz Festival, alla presenza dell’Assessore al Turismo e alla Cultura, Michele Barile, e del direttore artistico Michele Macchiagodena.
Entrambi hanno sottolinato l’importanza della manifestazione, giunta alla sua sesta edizione, che ha avuto un percorso di crescita anno dopo anno dimostrandosi di grande richiamo e qualità. Un percorso che si è scelto di non abbandonare ma di portare avanti con determinazione. «Nonostante le difficoltà che abbiamo incontrato quest’anno abbiamo voluto proseguire con questo progetto e lo faremo anche negli anni a seguire» ha spiegato l’Assessore.
«Un progetto che mira ad affermare la cultura attraverso la musica», ha affermato il direttore Macchiagodena sottolineando come il Termoli Jazz Festival si inserisca all’interno di un continuum nato tanti anni fa con l’impegno di Lino La Penna e il suo Termoli Jazz Podium e proseguito poi con il Festival Adriatico delle Musiche ideato da Antonio Artese, che sarà ospite nella serata del 30 agosto e che era presente in conferenza.
Una manifestazione che si compone di tre date, un cartellone dunque ridotto rispetto alle edizioni passate ma non per questo di minore qualità. Lo dimostra il parterre di artisti che si esibirà.
A cominciare dall’anteprima che si terrà domani, 23 luglio, e che anticipa le due serate che si svolgeranno, come da tradizione, a fine agosto.
Sarà John Patitucci, uno dei migliori bassisti jazz al mondo, ad aprire la manifestazione con un concerto esclusivo. L’appuntamento sarà domani alle 21.30 al Macte e inaugurerà quello che diverrà un vero e proprio cartellone musicale del Museo di arte contemporanea, il ‘Macte Musica’.
John Patitucci si esibirà dapprima in solo per poi essere accompagnato dal duo formato dagli straordinari Elio Coppola alla batteria e Andrea Rea al piano.
Un concerto che, per via della capienza del Museo, è ad ingresso limitato e i 200 posti a sedere sono andati a ruba nel giro di pochissimi giorni. D’altronde non poteva essere altrimenti con un artista reduce, proprio in questi giorni, dell’Umbria jazz dove sì è esibito in due set facendo registrare il tutto esaurito.
Dopo quest’eccezionale anteprima, il festival tornerà nella sua ‘storica’ collocazione, a fine agosto nella splendida piazza Duomo.
Il 30 agosto ci sarà Antonio Artese Quartet che presenterà il suo quarto lavoro discografico, “Voyage”, che affronta il tema del viaggio sotto diverse declinazioni. «Sarà un concerto elegante e raffinato», ha preannunciato Michele Macchiagodena che ha speso parole di encomio per l’artista di origine termolese e per il suo impegno per l’educazione alla musica nella nostra città.
La serata conclusiva del 31 agosto è quella che maggiormente segna l’apertura del jazz – e del festival termolese – a nuove interessanti contaminazioni. Si esibiranno i Technoir prima e Nikitch e Kuna Maze con Ralph Stark poi, giovani artisti che stanno innovando il panorama jazzistico e che daranno vita ad un’alchimia coinvolgente di suoni e strumenti acustici ed elettronici. Un doppio concerto che strizza l’occhio ad un pubblico più giovane ma che promette di far ballare tutti.
Confermati anche per quest’anno i dj set in apertura e chiusura del concerto, con dj Bubu il 30 agosto e dj Sebastian il 31.
Sponsor privato di quest’anno del festival sarà Carpenè Malvolti, un marchio di qualità riconosciuta anche fuori dai confini nazionali e che riempie di orgoglio gli organizzatori del festival. Per il direttore artistico, ciò non fa che riconoscere ed attestare la qualità del festival stesso. Altri ringraziamenti sono andati a tutte le attività del Borgo Antico che anche stavolta non hanno fatto mancare il loro prezioso sostegno.
«Il festival è frutto di una tradizione jazzistica di cui Termoli può essere orgogliosa» le parole del Maestro Artese. E parafrasando la massima della fisica ‘Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma’ ha puntualizzato come sia stato un bene che le varie kermesse di questi anni si siano modificate aprendosi a nuove vie e ribadendo come l’importante sia ‘guardare lontano’, proprio quello che si è fatto dando continuità a questa manifestazione, al di là delle Amministrazioni che cambiano. Non
di secondaria importanza la scelta, consolidata, del luogo, quella piazza Duomo che è il cuore pulsante e culturale della città e che dà maggior rilievo al tutto.