Cari cittadini crediamo proprio che la faccenda della gestione idrica a Termoli sia trattata in maniera dilettantistica, per non essere maliziosi. La faccenda parte da lontano. Nel giugno del 2013 (sic!), è scaduto il contratto con la CREA; dunque, il primo interrogativo che sorge è: per quale motivo quest’Amministrazione, come la precedente, ha concesso ulteriori proroghe successive, invece di valutare assetti gestionali nuovi, conciliabili con la Legge sulle risorse idriche molisane, cercando nel contempo di svolgere un ruolo di aggregazione degli altri Comuni del Basso Molise e/o altri Enti operanti sul territorio, per una gestione pubblica? Assistiamo all’ingresso della Florio Group che, “nei termini di massima urgenza”, sostituirà a breve la Crea o Acea che sia.
Ma ci chiediamo: come sono stati valutati gli elementi dell’offerta della Florio Group? In deroga alle normali procedure amministrative per l’affidamento di un servizio pubblico, che prevedrebbero un bando di gara e in virtù del principio della “massima urgenza”, la selezione delle ditte è stata semplice, dato che solo una ha risposto all’“invito”.
Il Sindaco e i suoi collaboratori che hanno gestito la vicenda, si sono domandati per quale motivo nessuna ditta, fatta eccezione per la Florio Group, ha risposto per accreditarsi alla “ procedura negoziata senza gara” per la gestione dell’impianto di depurazione del Sinarca e per la gestione idrica e le utenze termolesi, tenuto altresì conto che l’affidamento è temporaneo per soli 7 mesi?
Quali sono gli elementi di valutazione in base ai quali la Florio Group ritiene conveniente effettuare una gestione provvisoria (per una durata così breve) dell’intero servizio idrico nella Città di Termoli, e come pensa di affrontare gli oneri finanziari ed economici di una attività così complessa?
Esiste un piano di investimenti della Florio Group per la gestione provvisoria per un periodo di appena 6/7 mesi del servizio idrico della Città di Termoli?
Quali referenze ha fornito la Florio Group nell’ambito della gestione del servizio idrico della Città di Termoli – compresa la parte amministrativa per la gestione delle Utenze?
Come e da chi sono state valutate tali referenze?
Tante sono le domande che si affollano nella mente di chiunque prenda coscienza di una brutta faccenda come questa, sia in merito, appunto, alla gestione termolese ma anche in relazione all’impianto di depurazione del Sinarca non ancora in esercizio. Nei giorni scorsi si è pensato, ottimisti, che venga messo finalmente in funzione grazie a Sbrocca & C., ma siamo convinti del contrario.
Perché? Potremmo dire che, pare, non sia completo (manca il connettore? manca il collaudo? manca…). Si tratta forse di difformità dell’impianto rispetto al progetto? Parafrasando un politico della Prima Repubblica, “a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina ”. E si, cari concittadini, è lecito pensare che ci siano dei vizi strutturali sull’impianto, perché altrimenti diventa inspiegabile il motivo in base al quale sia stato rescisso il contratto con la ditta appaltatrice della sua costruzione.
Ma ci chiediamo: come è stato possibile arrivare alle fasi conclusive della realizzazione dell’impianto, per rilevare “ le gravi inadempienze ”?
Non stiamo parlando di un’opera che si tira su dalla sera al mattino; il lavoro di costruzione di un’opera di ingegneria idraulica complessa come può essere un impianto di depurazione, richiede tempo, tanto tempo, durante il quale è senz’altro possibile intercettare i problemi e indirizzarne la soluzione.
Lo strumento è quello dei S.A.L. ( Stato di Avanzamento dei L avori), che sono delle riunioni tecniche tra appaltatore e appaltante, durante le quali si verifica l’andamento del progetto di realizzazione, si analizzano gli eventuali problemi emersi e quelli emergenti, per individuare le azioni correttive da mettere in campo. Ovviamente, queste riunioni (i S.A.L.) servono anche per fare una verifica dei costi e per liquidare il pagamento dei corrispettivi maturati e spettanti all’appaltatore in funzione, appunto, dell’avanzamento dei lavori.
Capirete, cari concittadini, che, sempre parafrasando chi diceva che “ a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina”, può assalirci il dubbio, che qualcosa non torni e che qualcuno non abbia fatto appieno il suo dovere di controllo e verifica. Si badi bene, si tratta di dubbi e non di illazioni. Però, è veramente inspiegabile come sia stato possibile accorgersi solo quasi alla fine della realizzazione dell’opera, che l’appaltatore ha commesso “ gravi inadempienze”.
È difficile credere che la DONDI, ditta appaltatrice della costruzione dell’impianto del Sinarca – con la quale il contratto di appalto è stato rescisso “ per gravi inadempienze” -, non abbia ricevuto nessun pagamento. Ma se ne ha ricevuti, sulla base di quali presupposti ciò è avvenuto?
Riteniamo sia un forte fattore di rischio che non sia la ditta appaltatrice della costruzione dell’impianto ad effettuarne l’avviamento; esso, l’impianto, solo dopo un congruo periodo di esercizio “in avviamento” può definirsi collaudato.
Ci risulta che la C.R.E.A. non abbia accettato di avviare un impianto non realizzato da essa stessa.
Il Sindaco saprebbe spiegarci il perché, se il motivo non è quello di non volersi (giustamente) accollare il rischio di fare funzionare a regìme un’opera che, sempre perché “a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina ”, verosimilmente ha dei difetti strutturali?
Tornando all’incipit (il contratto con la C.R.E.A. va avanti dal 2013 a colpi di proroghe), ci domandiamo, infine: quale è la posizione del Sindaco e della sua Giunta in relazione alla Legge sulle risorse idriche molisane?
Fare politica e amministrazione, cari Sindaco & C., è un’altra cosa. Attendiamo risposte, se possibile articolate, e siamo altresì disponibili ad incontrarvi pubblicamente sulla vicenda affinché si possa chiarire alla cittadinanza la ratio di quanto accade e accadrà (in base ai vostri progetti che, possibilmente, abbiano un respiro un po’ più lungo rispetto ad un affidamento temporaneo di 6/7 mesi …).
Comitato I cittadini di Termoli nel futuro