Nel corso di mirati servizi perlustrativi di controllo del territorio, finalizzati a prevenire
e reprimere i reati contro il patrimonio con particolare riferimento a quelli predatori, i
Carabinieri della Stazione di Termoli (CB) hanno denunciato in stato di libertà alla
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Larino (CB) due soggetti, un 52enne
ed una 28enne, entrambi originari e residenti in provincia di Foggia nonché titolari di
diversi precedenti di polizia e/o penali.
In particolare gli operanti fermavano, in prossimità di una grossa area di parcheggio di
questo centro, un’autovettura con a bordo i due soggetti che ivi transitava a bassa
velocità ed in maniera sospetta.
Viste le circostanze, i militari decidevano quindi di procedere ad effettuare delle
perquisizioni personali e veicolare d’iniziativa, nel corso delle quali trovavano
complessivamente una centralina “OBD” per autoveicoli, due chiavi alterate e
numerosi arnesi da scasso – chiaramente idonei ad essere utilizzati per il compimento
di furti di automezzi – che venivano subito sottoposti a sequestro.
Pertanto il 52enne e la 28enne venivano entrambi deferiti, ai sensi degli articoli 110 e
707 del Codice Penale, per concorso in possesso ingiustificato di chiavi alterate o di
grimaldelli e l’uomo anche ai sensi dell’articolo 76 del Decreto Legislativo 159/2011,
per inosservanza del Foglio di Via Obbligatorio a cui era sottoposto e che prevedeva il
divieto per lo stesso di tornare nel Comune di Termoli (CB) a causa di pregresse
vicende che lo avevano già visto coinvolto nel recente passato in questo centro.
Nella circostanza l’operato dei Carabinieri, scaturito tra l’altro da un’attenta vigilanza
che caratterizza ogni quotidiano servizio esterno attivo, ha dimostrato ancora una volta
l’estrema importanza della presenza costante della Benemerita sul territorio al fine di
assicurare il massimo rispetto della legalità e garantire le migliori condizioni di
sicurezza per i cittadini, mediante un’attività preventiva e repressiva dei fenomeni
delittuosi maggiormente riscontrati nel basso Molise e legati, in buona parte, ad una
criminalità predatoria esogena proveniente da aree pugliesi ad alto indice di criminalità
ed in particolare dalla limitrofa provincia di Foggia.