«Il Molise è sotto attacco non solo mediatico, ora vogliono privarci anche della possibilità di avere giustizia allontanando ancora di più il cittadino dalle aule, tutto questo solo perché siamo piccoli e vogliono farci sparire. Noi non ci stiamo e ci difenderemo con le unghie e con i denti perché il Molise possa continuare a vivere». Ad affermarlo è il segretario regionale dell’Udc del Molise, Teresio Di Pietro, che interviene per commentare la decisione di sopprimere in Italia quattro Corti d’Appello tra cui quella di Campobasso. «Sarebbe un colpo mortale non solo per la giustizia ma per la soppressione della Regione Molise dopo aver perduto già tanti enti. Così – aggiunge Di Pietro – si ritornerebbe indietro di oltre 30 anni quando prima eravamo costretti ad andare a Napoli o Roma». Il segretario regionale dell’Udc ribadisce come così si allontani ancor di più il cittadino dalla giustizia e riferisce che stamane ha avuto un colloquio con il segretario nazionale Lorenzo Cesa il quale avrebbe rivelato come il prossimo 29 agosto il governo chiederebbe solo una delega generica per affrontare il tema della riorganizzazione del sistema giustizia e Corti d’Appello ma «si tratta solo di rinviare il discorso allungando il collo per altri mesi senza risolvere ed eliminare il pericolo per Campobasso». Di Pietro annuncia che sia a livello di partito che in Regione con il capogruppo Pippo Sabusco si metteranno in campo iniziative per evitare una catastrofe i cui costi ricadranno sulle spalle dei cittadini che dovendo pagare di più per far valere i loro diritti in appello si sono visti aumentare anche i contributi unificati dopo l’illusoria concessione di 80 euro in busta paga e solo per alcune categorie di cittadini.
«Lancio un appello – conclude Teresio Di Pietro – affinché tutte le forze politiche della nostra regione facciano quadrato su una questione che potrebbe avere effetti devastanti per il futuro del nostro bistrattato Molise».