Tarantino (FIOM): “Si a salvaguardia occupazione, ma non si sacrifichino i diritti dei lavoratori.”

A seguito del comunicato apparso sugli organi di stampa il 26 giugno a firma dei sindacati FIM, UILM, FISMIC, UGL, AQCF, la FIOM-CGIL ritiene doveroso chiarire alcuni aspetti.
Condividiamo con le suddette sigle sindacali l’obbiettivo di salvaguardare posti di lavoro e di contribuire a crearne altri. La differenza sostanziale consiste nel fatto che la FIOM, per il raggiungimento di tale obbiettivo, non intende sacrificare le condizioni di vita dei lavoratori e i loro diritti.
Voglio ricordare che la FIOM non è il sindacato che dice no a prescindere. Per quanto riguarda FIAT nello specifico, siamo sempre stati presenti nella fase iniziale delle trattative per il CCSL , ma visto che quel contratto prevede (oltre a una forte restrizione della possibilità di contrattazione per i sindacati) l’aumento dei carichi di lavoro e la riduzione dei diritti dei lavoratori, si è scelto di non sottoscriverlo.
Da quel momento la FIOM è stata esclusa da qualsiasi forma di partecipazione democratica all’interno dell’azienda e questo è avvenuto anche grazie alla posizione delle sigle sindacali che hanno sottoscritto quel contratto.
Anche di recente l’Azienda ha ignorato le richieste inoltrate dalla FIOM REGIONALE,unitamente alle RSA, di discutere le ragioni dei sabati comandati, e degli investimenti relativi al reparto cambi,le cui linee manifestano evidenti criticità strutturali e gestionali.
Infatti ,nonostante l’intervento della Magistratura che ha riportato la presenza della FIO negli stabilimenti del gruppo FIAT, l’atteggiamento dell’azienda e delle altre sigle sindacali continua ad escluderci. La FIOM ha sempre dimostrato di avere, in qualsiasi contesto, proposte serie e concrete su cui avviare una discussione. Purtroppo, all’interno del gruppo FIAT non ci vengono concessi gli spazi per farlo. Eppure la FIOM,in ogni vertenza nazionale e regionale,non solo ha avanzato proposte,ma ha anche sottoscritto numerosi accordi.
Oggi, a distanza di alcuni anni dalla firma del contratto non sottoscritto dalla FIOM, alla prima consultazione democratica in cui sono presenti tutte le sigle sindacali (elezioni RLS) la FIOM vince, non solo a Termoli, ma in tutti i siti in cui si è già votato. Questo sta a significare che i lavoratori ci hanno dato ragione ,che il consenso accordato a noi è solo il frutto delle scelte fin qui fatte, dalla FIOM,dall’azienda e dalle altre sigle sindacali.
Credo che questo dato debba invitare tutti a riflettere piuttosto che lasciarsi andare ad accuse strumentali, prive di fondamento e perfino calunniose ,come quelle che ci sono state rivolte.
Capisco che una sconfitta possa far male e possa generare atteggiamenti di questo tipo, ma alcune dichiarazioni, volte solo a screditare la FIOM, non portano a costruire nulla di buono e mettono in cattiva luce l’immagine dei sindacati tutti, finendo per dare ragione a chi oggi sostiene che nel nostro Paese non c’è bisogno del Sindacato. Pertanto l’invito rivolto a tutte le parti coinvolte in questa discussione è a “correggere il tiro” e a riflettere su quale sia l’atteggiamento più giusto per affrontare il futuro lavorativo del nostro stabilimento, alla luce dei nuovi investimenti messi in campo. Soprattutto l’ invito è a rispettare l’opinione di quei lavoratori che nelle urne hanno scelto la FIOM, perché lo hanno fatto nel pieno delle loro facoltà e delle loro capacità di giudizio. Forse il loro voto ha tenuto conto anche del contesto più ampio, considerando la storia della FIOM e quello che la FIOM rappresenta oggi nel nostro Paese.

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