“Si discute molto di Jobs Act ,tanta ideologia e dietrologia su art.18 e statuto dei lavoratori, si parla poco dei cambiamenti strutturali che possono far ripartire la crescita e l’occupazione. Per il Segretario generale della Cisl bisogna puntare su innovazione, ricerca, istruzione, trasporti, tutela ambientale, risparmio energetico. Bisogna fare di tutto per usare i fondi che l’Europa ci mette a disposizione, ne abbiamo ancora da spendere 18 miliardi di euro, 13 dei quali dedicati al Sud. Da Napoli in giù non c’è l’alta velocità ,la banda larga e l’energia costa ovunque il 30 per cento in più del resto d’Europa. La Furlan nonostante anche la CISL sia su un piano critico nei confronti del Jobs act ha preferito non scendere in piazza con la Cgil, “ma ha preferito organizzare una tre giorni di manifestazioni pubbliche su tre macro aree Nord Milano Sud Napoli e centro Firenze per spiegare, confrontare e sensibilizzare il popolo Cislino “. Quando sentiamo parlare di riformare e rimodernare lo Stato, anche La CISL è totalmente d’accordo.
Un obiettivo giusto, in linea con le esigenze dei lavoratori e dei pensionati e con la necessità del Paese di avere un ruolo importante sulla scena economica e politica europea e mondiale. Sono temi che coincidono con l’esigenza di avere nuove politiche per lo sviluppo, con la lotta alla precarietà dei giovani, con la tutela dei redditi dei lavoratori e dei pensionati. Temi che la Cisl vuole affrontare con la contrattazione, in un rapporto costruttivo e di confronto con il Governo e gli altri interlocutori, chiedendo opportuni cambiamenti al Jobs act e alla Legge di Stabilità:
Per utilizzare uno strumento tanto caro a Renzi oserei sintetizzare in dieci TWITTER il piano :
Il Paese riparte:
· Se si Abroga la Fornero e si lancia un forte piano di occupazione Giovanile
· Se: il bonus di 80 euro viene esteso a chi ne ha veramente bisogno;
· Se viene strutturato un sistema di ammortizzatori sociali universalistico;
· Se si crea un contratto a tutele crescenti per i neo assunti che cancelli tutti i contratti precari;
· Se si procede a una drastica riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati, anche per sostenere i consumi;
· Se si mettono in campo più investimenti per creare occupazione;
· Se si realizzano una nuova politica industriale e un piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio;
· Se i dipendenti pubblici vengono motivati anche attraverso lo sblocco dei loro contratti.
· Se i lavoratori che operano in regime di appalto nella pubblica amministrazione.
· Se vengono fatti i dovuti investimenti su innovazione e ricerca”
· vengono rivisti i tagli ai fondi dei Patronati e le misure sul TFR in busta paga.
Alfredo Magnifico
Tanti buoni motivi per una tre giorni di grande mobilitazione. Tre giorni Cisl
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