La CGIL del Molise, rilanciando questo slogan “Sull’amore non sindachiamo” aderisce al Molise Pride previsto a Campobasso per sabato 28 luglio.
Mai come oggi crediamo sia necessario affermare il diritto all’autodeterminazione per liberarci da ogni forma di discriminazione. Siamo convinti che per vincere questa ed altre battaglie sui diritti civili, sociali e del lavoro, dobbiamo muoverci tutti insieme, in modo trasversale, a partire anche dagli stessi luoghi di lavoro.
Il Pride è l’occasione per ribadire con forza i valori progressisti, democratici, di uguaglianza e solidarietà sociale contro ogni forma di razzismo.
La CGIL continua a ritenere le diversità un arricchimento e le lotta per la conquista e la difesa dei diritti – di TUTTI I DIRITTI – un punto irrinunciabile senza se e senza ma.
La nostra società, le istituzioni e la politica debbono continuare ad operare lungo un percorso che garantisca a tutte e tutti di vivere liberamente le proprie scelte nella sfera dei sentimenti e della sessualità, senza intaccare minimamente i diritti nel lavoro, nelle relazioni sociali e nella vita quotidiana.
La CGIL del Molise è preoccupata per il clima di regresso che si percepisce in alcune dichiarazioni di politici e di rappresentanti istituzionali: quotidianamente vengono proposte posizioni pericolose e inaccettabili che minacciano i diritti di uomini, donne e liberi cittadini.
Troppo spesso si dimentica che le famiglie arcobaleno sono una realtà ormai da tempo e hanno diritto ad essere riconosciute. I diritti civili, insieme a quelli sociali danno una connotazione di progresso netta e precisa ai paesi che li adottano. Il loro consolidamento segna una cultura democratica che si rafforza accrescendo la fondamentale coesione dei cittadini.
Per tutti questi motivi, confermiamo la nostra vicinanza alle associazioni e ai cittadini che sabato 28 sceglieranno di manifestare affermando la possibilità di operare scelte di libertà civile. Resta il rammarico nel constatare che ancora in tanti, forse troppi, pur rappresentando istituzioni laiche e democratiche, decideranno di non aderire. A nostro avviso si perderà una bella occasione per contribuire alle battaglie per i diritti civili, fondamentali in ogni democrazia che si rispetti.