Un servizio di carità indispensabile per la città di Campobasso al centro di una “sterile ed infruttuosa” polemica da parte dell’opposizione del consiglio comunale di Campobasso. Un attacco aperto alla Curia di Campobasso: “La Curia affitta i propri locali e poi chiede di utilizzare le strutture comunali per i servizi”. Queste le affermazioni dei consiglieri comunali di minoranza riportate in questi giorni dai giornali locali. Dunque è necessario ribadire, come già fatto dal vescovo di Campobasso –Bojano mons. GianCarlo Bregantini nella trasmissione televisiva in onda su Telemolise, “ Il seme della speranza” che – «la Curia e la Diocesi si occupano prevalentemente di opere di carità e i soldi degli affitti vanno a colmare vuoti giganteschi nel campo caritativo lasciati aperti anche dalle amministrazioni comunali e se è stato chiesto quel luogo è perché la Diocesi non possiede locali idonei per una simile esigenza».
Quattro i punti ribaditi dal vescovo Bregantini:
1. Il mancato appoggio ad un gesto benevolo del neo Sindaco insediatosi alla vigilia della visita di papa Francesco,
2. L’opera della mensa è valida perché risponde ogni girono a circa cinquanta ospiti in gravi difficoltà economiche;
3. La mensa è spazio di solidarietà e carità cristiana per cui accanto alle sterili polemiche di “certa politica” per motivi personalistici la città registra invece una vastissima area di solidarietà quotidiana poiché molta gente porta ogni girono graditi doni come pane, carne, pesce, viveri in genere,
4. Il vescovo invita i consiglieri che hanno sollevato obiezioni a venire a sedersi a mensa con i poveri per gustare il “profumo della carità fraterna”.
Certamente la straordinarietà dell’evento della visita del Papa ha portato ad accelerare un progetto che era nel cuore dell’Arcivescovo e della Diocesi tutta; un servizio che ha trovato una accoglienza favorevole della città, al di là degli schieramenti politici e che ora diventa oggetto di discussione. «E’ facile criticare- ha ribadito il vescovo- vengano invece i consiglieri a condividere con noi questo mensa, vengano a mangiare alla mensa» per ascoltare i problemi degli ultimi, lasciati in balia di se stessi in una città dove è facile la polemica ma difficile la capacità di costruire. Il volontariato, come al solito e per fortuna, va a colmare i vuoti istituzionali nel campo della solidarietà sociale. «Di certo -si augura il vescovo- si perfezionerà la convenzione tra la Caritas e il comune di Campobasso per un servizio offerto gratuitamente a tanti, forse troppi, cittadini che non riescono ad “arrivare a fine mese. Va precisato che la Curia non ha nulla in contrario per una definizione dell’affitto proprio perché è grata fin dall’inizio all’amministrazione comunale per il dono dell’immobile Ma fare polemica per il gusto dell’attacco pseudo politico è da deprecare». Dovrebbe essere arrivato il tempo, e le parole di papa Francesco sono state chiare, dell’unità, della condivisione, per camminare verso il bene comune dei cittadini e dei cristiani. La presenza di una mensa per i meno abbienti è un servizio che mancava a cui la chiesa locale insieme al comune, forse grazie alla provvidenziale venuta di papa Francesco, ha trovato una sua rapida risoluzione, a dispetto della burocrazia e delle polemiche.
Insomma una questione che non ci si sarebbe mai aspettati!
Sulla “Mensa degli Angeli papa Francesco” le precisazioni del vescovo di Campobasso
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