Dopo il comunicato dei Cobas, anche la CGIL interviene sulla situazione precaria dei dipendenti dell’Agenzia Regionale di Protgezione Civile.
“Il 2 Gennaio scorso quindici dipendenti dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile (ARPC), assunti con contratto a tempo determinato per le attività di ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma del 31 Ottobre 2002, hanno ricevuto la comunicazione di non rinnovo dei contratti.
Analoga comunicazione si presume verrà recapitata a breve ai cinquanta tecnici il cui contratto scadrà il prossimo 15 Gennaio e successivamente ai 145 dipendenti, tecnici e amministrativi, il cui contratto scadrà il 31 Gennaio prossimo, ed altri in date successive.
Conseguenza diretta di tali provvedimenti è il fatto che resteranno senza lavoro, dopo solo dodici mesi, i 210 lavoratori assunti a seguito di concorso pubblico che prevedeva la possibilità di un rapporto di lavoro continuativo per tre anni, per le attività di ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma del 2002.
Tale operazione comporterà, oltre ad immaginabili conseguenze di carattere sociale per i lavoratori licenziati, molti dei quali giovani e senza prospettive concrete di nuova occupazione, il blocco totale delle attività di ricostruzione, a svantaggio sia dei nuclei familiari costretti ancora a vivere fuori dalle proprie case, sia dei numerosi lavoratori edili impegnati nei cantieri della ricostruzione post sisma.
La FP CGIL Molise, al fine di scongiurare un ulteriore duro colpo per il già fragile tessuto sociale, economico e produttivo regionale, chiede pertanto la immediata convocazione di un tavolo di concertazione, alla presenza del Prefetto di Campobasso, allargato agli organi di rappresentanza istituzionale regionale, alla deputazione parlamentare e alle forze sociali, al fine di trovare adeguata soluzione a quello che si paventa come un ulteriore drammatico problema per la regione Molise.
Davide Vitiello, delegato lavoratori ARPC iscritti alla FP CGIL Molise
Fernando Mastrogiorgio, Segretario FP CGIL MOLISE