Il Piano Energetico Ambientale è uno degli strumenti essenziali di programmazione territoriale per rispettare gli impegni comunitari e nazionali in materia di mutamenti climatici dovuti alle emissioni inquinanti da combustibili fossili.
Spetta al Consiglio Regionale approntare il PEAR prevedendo la tutela paesaggistica contemplata dall’art. 9 della Costituzione e acquisendo preliminarmente ed in termini vincolanti i pareri tecnici sulla Valutazione Ambientale Strategica.
In assenza del Piano Energetico Ambientale il Molise rischia l’affastellarsi di impianti di produzione impattanti allocati in aree sensibili e dall’alta valenza archeologica come Saepinum-Altilia, naturalistica, storica, culturale e paesaggistica come Pietrabbondante, la Valle del Volturno, il Matese, il Medio Sannio o il territorio del Fortore.
La Giunta Regionale ha avviato da tempo immemore il procedimento per approntare la proposta di PEAR ma non ha ancora disposto il trasferimento dell’atto di programmazione al Consiglio. Ha scelto di acquisire i pareri di valutazione ambientale sul testo approntato con il rischio che i mutamenti che potranno essere introdotti in Commissione Ambiente e successivamente in Aula determineranno l’obbligo di riavviare da zero l’acquisizione di nuovi pareri tecnici.
Onde evitare uno slittamento sine-die dell’approvazione di uno strumento di programmazione territoriale fondamentale qual è il PEAR, la Terza Commissione Consiliare si è attivata a norma delle vigenti disposizioni statutarie per intraprendere un’indagine conoscitiva sulla delicata problematica. Stessa iniziativa la Commissione Ambiente ha deliberato di intraprendere anche sul conflitto potenziale tra la proposta istitutiva del Parco Regionale delle Morge Cenozoiche e l’installazione di un impianto eolico impattante in agro del comune di Bagnoli del Trigno e sul quale la Regione Molise ha deciso di costituirsi in giudizio a sostegno dell’impresa pugliese e contro le amministrazioni comunali che hanno sottoscritto un Accordo di Programma per attivare il Parco delle Morge Cenozoiche.
Da ultimo la Commissione Ambiente Regionale ha avviato un’indagine tesa a ricostruire ciò che è accaduto a Castellino del Biferno dopo che un forte movimento franoso ha aperto una voragine nel centro abitato il 29 novembre 2013 mettendo a rischio parte del paese. A causa dell’accentuarsi degli eventi calamitosi del 2016 è intervenuta un’ispezione della struttura tecnica dell’Assessorato Regionale ai lavori pubblici che ha confermato la pericolosità della situazione e l’obbligo ad intervenire per mettere in sicurezza la parte alta del centro abitato di Castellino del Biferno.
Le tre iniziative istituzionali intraprese dalla Commissione Consiliare Regionale mirano ad accelerare la risoluzione di problematiche presenti sul territorio assumendosi responsabilmente l’onere di accertare i fatti e superare le criticità esistenti.
Michele Petraroia