” Studia la scuola e la scuola Studia di più “: Così e’ stato titolato dal CIDI di Campobasso l’incontro, organizzato lo scorso 9 novembre presso la sala convegni della Fondazione Molise Cultura, rivolto ai docenti, agli studenti e alle famiglie con l’intento di creare doviziose sinergie, anche con l’Istituzione regionale, per innalzare la qualità dell’offerta formativa puntando sull’analisi delle reali condizioni in cui versa la scuola molisana, studiandone criticità e punti di forza. Rilevanza nevralgica ha assunto, a tal fine, il report offerto dal CIDI nazionale, frutto di uno studio mirato e particolarmente interessante sulla scuola italiana secondo un ‘criterio democratico reale’, teso cioè a verificare innanzitutto il vero grado di apprendimento dei discenti nelle singole regioni, al di la’ dell’approccio squisitamente economicistico in genere privilegiato dalle varie ricerche promosse e generalmente divulgate a livello nazionale e sovranazionale.
I dati sono stati illustrati e spiegati dalla vicepresidente nazionale del CIDI prof.ssa Rosamaria Maggio; dalle cifre e dal quadro complessivo e’ emerso che la scuola molisana si piazza nella media nazionale con punti di forza per quanto attiene soprattutto alla scuola elementare. Appariscenti e, in certi casi, inaspettati alcuni dati : in Val d’Aosta i bambini rischiano di essere bocciati nella scuola elementare più facilmente rispetto ai loro coetanei residenti nelle altre regioni italiane, mentre alle medie e alle superiori il rischio di essere respinti lo corrono più facilmente i ragazzi della Sardegna; non e’ assolutamente vero che al nord si boccia di più; il gravissimo fenomeno della dispersione scolastica colpisce maggiormente la Sicilia, mentre la regione più virtuosa risulta il Lazio, vicino all’obiettivo fissato da Europa 2020; il Neet più alto lo si trova in Campania, il più basso in Trentino Alto Adige; il minor numero di diplomati e’ presente in Val d’Aosta. Dal CIDI si è inteso rimarcare la necessità di puntare l’attenzione sull’assunzione da parte degli studenti di responsabilità connesse ai diritti e ai doveri di cittadinanza e all’acquisizione di competenze , anche trasversali, così come richiesto dall’Europa, auspicando altresì un intervento incisivo e costruttivo da parte dell’Ente Regione in termini di indirizzo: ad iniziare dall’attuazione reale del Titolo V della nostra Costituzione attraverso una legge regionale sull’autonomia, tale da poter superare la stagnazione e la confusione determinati dal magma di attribuzione di competenze tra Stato e Regioni in materia di istruzione; a continuare con l’immediata approvazione del piano sul dimensionamento scolastico, sulla cui mancata attuazione la Regione Molise e’ in colpevole ritardo, ventilando la necessità di tenere in debito conto l’aspetto demografico, anche in proiezione. L’incontro e’ risultato particolarmente produttivo al fine di arricchire di contenuti il dialogo con la Regione Molise, nella convinzione che il CIDI possa contribuire con i suoi saperi e la sua mission a collaborare con l’ente territoriale e a incidere positivamente, nella comune consapevolezza, come ha sostenuto il Presidente della Regione Molise Paolo Frattura che “confermare l’impegno della Regione a investire in una scuola di qualità significa poter costruire una società di qualità. L’idea e’ quella di lavorare a un sistema condiviso, che tenga conto dell’assetto territoriale del Molise, costellato da una polverizzazione di piccoli Comuni, a cui saper dare risposte efficaci e razionali, ben diverse da quelle sin qui utilizzate, basti riferirsi all’inadeguatezza delle pluriclassi…”. Il Presidente ha sostenuto la necessità di ottimizzare la governance interistituzionale, suggerendo alle scuole di fare il più possibile rete, al fine di poter realizzare un sistema che possa porsi come modello di buone pratiche. Alla misura di buone pratiche e’ stato rivolto l’intervento della prof.ssa Bice Mezzina, referente dei ‘diritti a scuola della Regione Puglia, la quale ha presentato i vari progetti che hanno rappresentato nuovi stimoli per gli studenti pugliesi e per la crescita del territorio. Infatti l’Osservatorio Regione Puglia ha mirato a realizzare un sinergico raccordo con Province, Comuni e istituti scolastici nell’ottica della governance e, ragionando concretamente sui numeri, il nucleo ha fatto proposte in rete tra più scuole per dare forza a ciascun singolo istituto. Tante le esperienze prodotte e avviate, anche grazie agli assi tre e quattro afferenti ai bandi europei, sul versante dell’alternanza scuola-lavoro, dei corsi di
formazione, di master a favore dei giovani e, al contempo, dello sviluppo del territorio regionale, insistendo sulla necessità della trasparenza degli atti amministrativi e sulla chiave nevralgica giocata dalla comunicazione. L’incontro si è concluso con l’intervento dell’assessore all’Istruzione
Regione Molise Michele Petraroia, il quale ha puntato la propria attenzione sul valore democratico della scuola pubblica, spiegando che essa in Molise potrà fare ” un sicuro scatto in avanti attraverso la proposta di legge in materia di diritto allo studio, che dovra’ essere il parto di tutte le componenti impegnate sul versante scuola, compresi gli studenti….”.
Adele Fraracci