Riceviamo e pubblichiamo una nota inviataci dai nostri lettori di Cantalupo nel Sannio.
Semplicemente straordinario il lavoro che don Jose’ Lopez, parroco di Cantalupo nel Sannio e Roccamandolfi sta facendo. Un lavoro che sta dando i suoi frutti e come ci aveva anticipato, lavora tra la gente e con la gente. Al primo incontro ci disse che la sua filosofia pastorale sarebbe stata rivolta ai ragazzi e a quanti, per vari motivi, preferivano le chiese limitrofe per ascoltare il vangelo, la parola di Dio, ma, in primis, assistenza morale e spirituale verso quanti ne hanno bisogno e senza eccezioni. “C’e’ molto da fare, c’e’ molto da lavorare e da ripristinare, e’ il mio dovere di sacerdote”. In successivi incontri abbiamo capito che al patrono del paese, San Salvatore, saranno restituiti gli onori che gli spettano e finalmente, dopo anni di celebrazioni anomale e di messe in latino maccheronico è tornato anche l’altare minore, molto bello ma che qualcuno chiamava tavola.Migliorata anche l’acustica e, con il caldo dei funghi caloriferi, e’ piu’ gradevole, in questo rigido inverno, ascoltare il vangelo. Rinfrescata e rinnovata anche la sagrestia con modifiche essenziali per ricevere fedeli. Ma don Jose’ dovra’ lavorare ancora molto per per ridare alla cattedrale l’antico lustro. La comunita’ cantalupese, generosissima, si fa sentire, ma a nostro avviso si dovrebbero far sentire anche i cantalupesi d’oltr’alpe e d’oltreoceano. Inutile dire che sagrestia e casa parrocchiale sono state lasciate vergognosamente in abbandono, al dunque i dodici anni di servo di dio di don gennarelli sono stati dodici anni di supplizio per l’ intera comunita’ cantalupese.