Anche dal Molise siamo a fianco dei morti e delle famiglie vittime della strage di Parigi. Come a Beirut, a Sinjar, ad Aleppo o a Kobane. In Africa ed in Asia, alle centinaia di migliaia di morti di questa lunga guerra, che colpisce civili e innocenti senza fronti e senza confini. Il “fascismo islamico” dell’IS e in genere il fondamentalismo religioso sono stati rilanciati, se non prodotti e anche foraggiata per rimuovere assetti, dai ripetuti bombardamenti della guerra iniziata dall’Occidente capitalista e imperialista, che negli anni ha sostenuto dittatori e repressioni sanguinarie, abbattuto resistenze popolari e forze progressiste, distrutto paesi e tessuti sociali, aprendo così la strada alla crescita dell’integralismo.
La competizione per la conquista dell’egemonia all’interno del campo integralista ha poi sospinto la corsa al rialzo verso le barbarie creando un nuovo “fascismo islamico” dell’IS, un movimento reazionario armato che si è dotato di un suo progetto totalitario fondamentalista (il grande Califfato), con pratiche sanguinarie di terrore che pratica verso ogni opposizione e resistenza (interna ed esterna).
In questa guerra gli interessi e le identità della classe lavoratrice e di quelle popolari sono travolti dalla militarizzazione, da nazionalismi, dal razzismo, da alleanze a base etnica o religiosa o nazionale che alimentano ancora di più la barbarie.
Per questo NON siamo nelle strumentali “piazze tricolori” di queste ore, che facendo leva sulla sacrosanta solidarietà umana verso le vittime innocenti, in realtà celano l’inganno della canea reazionaria per imporre, anche nei nostri territori, ancora identità e “guerre sante” , fobie razziste o derive autoritarie, e polarizzazioni utili solo a continuare questa guerra, a rilanciare gli interessi imperialisti di questa o quella potenza.
Per fermare la guerra, invece, dobbiamo colpirne gli interessi che la muovono e opporci agli interventi imperialisti, italiani inclusi. Dobbiamo denunciare gli interessi particolari, come quello della nostra ENI che non casualmente è presente in tutti questi fronti di guerra.
Anche dal Molise ribadiamo che la sola risposta alle guerre e al terrorismo è l’unità dei lavoratori e dei popoli. Al di là delle rispettive origini, del colore della pelle, della religione, delle frontiere. Si tratta di ritrovare i propri interessi e le proprie identità di classe, per battersi insieme contro chi li sfrutta e li sottomette. Per farla finita con questo sistema capitalista, che crea la barbarie a cui stiamo assistendo, per una rivoluzione socialista, che superi confini e conflitti nazionali.
Strage di Parigi la solidarietà del PCL anche dal Molise contro terroristi e reazionari
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