Grazie all’azione di Coldiretti l’Italia si è dotata di una legislazione nazionale di avanguardia sulla tracciabilità dei prodotti, rafforzata dal nuovo Decreto Legislativo sulle sanzioni che prevede, da alcuni giorni, multe da 2mila a 16mila euro in caso di mancata indicazione dell’origine “Made in Italy” dei prodotti in etichetta.
“Il nostro Paese – spiega il delegato confederale di Coldiretti Molise, Giuseppe Spinelli – è fra i primi in Europa nelle politiche per la trasparenza dell’informazione ai consumatori, con l’etichetta di origine Made in Italy su ¾ della spesa per impedire di spacciare prodotti stranieri come nazionali. Infatti, il decreto firmato dal Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, in veste di Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, e dal Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, assicura l’applicabilità fino al 31 marzo 2020 dei decreti ministeriali che hanno introdotto l’obbligo di indicazione dell’origine della materia prima in etichetta per latte, pasta, riso e pomodoro.
“L’Italia – aggiunge Spinelli – è leader europeo nella qualità e nella sicurezza alimentare ed ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie.In un momento difficile per l’economia – sottolinea il delegato confederale di Coldiretti Molise – dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti”.
Le norme italiane, che prevedono l’obbligo di indicare l’origine in etichetta dei derivati del latte, del grano nella pasta, del riso e nei derivati del pomodoro, si aggiungono a quelle europee dove il percorso di trasparenza è iniziato con la carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca, dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto.
“Una battaglia, questa sulla tracciabilità dei prodotti – spiega il direttore regionale di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese – che Coldiretti Molise sta portando avanti con successo anche a livello locale dove sempre più consumatori scoprono o riscoprono la genuinità del prodotto a km zero recandosi sempre più numerosi all’Agrimercato di Campagna Amica, in via Insorti d’Ungheria, a Campobasso ogni giovedì e sabato. Qui – aggiunge Ascolese – i consumatori acquistano gli ottimi prodotti “Made in Molise” e si informano sulle molteplici attività che Coldiretti porta avanti ogni giorno a tutela tanto del produttore quanto del consumatore. Riprova ne è – concluse il direttore – che numerosi sono coloro i quali sottoscrivono la petizione da inviare alla Commissione Europea #stopcibofalso, mirante a fermare il cibo contraffatto e proteggere la salute, tutelare l’economia, bloccare le speculazioni e difendere l’agricoltura italiana”.
Un obiettivo, questo, condiviso dalla maggioranza dei consumatori europei e dall’82% di quelli italiani che chiedono di superare l’atteggiamento incerto e contraddittorio dell’Unione Europea che obbliga ad indicare l’etichetta per la carne fresca, ma non per quella trasformata in salumi, per la frutta fresca ma non per i succhi.
Stop al cibo falso: con il Decreto sull’Etichetta in Origine anche i consumatori molisani sposano le tesi di Coldiretti
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