Dall’analisi pubblicata sul periodico statistico dell’Inail emerge che in Italia le denunce di infortunio sul lavoro in agricoltura,nel quinquennio 2009-2013 hanno registrato una flessione del 23,5%, passando da 52.686 a 40.291 mentre il numero delle malattie professionali ha subito un aumento eccezionale, pari al 141,7%, dalle 3.928 denunce del 2009 alle 9.494 del 2013 risultando uno dei comparti più a rischio. Questi alcuni dei dati (49 indennizzati ogni mille addetti contro i 24,33 dell’industria e servizi), secondo solo alle costruzioni per numero di casi mortali.Nel Nord-Est il maggior numero di casi un caso su tre; in Emilia Romagna (5.200) e nel Veneto (oltre 3.500), mentre in Puglia e in Sicilia, che hanno il maggior numero di lavoratori e di aziende e la più estesa superficie agricola utilizzata, gli infortuni risultano essere più contenuti (2.700 e 2.200 rispettivamente).Al femminile una denuncia su cinque. La classe d’età più coinvolta negli infortuni è quella centrale, tra i 35 e i 49 anni, per gli uomini (34,5%) e quella più matura, tra i 50 e i 64 anni, per le donne (44,8%), i cui casi sono pari al 20% del totale. La componente straniera, invece, è pari a circa il 12% del totale, cui concorrono soprattutto, tra i lavoratori di origine europea, i romeni (3,3%) e gli albanesi (1,5%) e, tra i non europei, quelli provenienti dai Paesi africani (2,6%) e asiatici (2,4%). A prevalere sono le cadute (un terzo dei casi), soprattutto da strutture edili e superfici, e la perdita di controllo (un quarto dei casi) di utensili, materiali, veicoli terrestri, macchine e attrezzature portatili. Tra le malattie professionali, invece, l’86% dei casi riguarda il sistema osteo-articolare e dei muscoli, l’8,3% quello nervoso e degli organi di senso e il 2,4% l’apparato respiratorio. Dati Inail approfondisce i pericoli legati alla radiazione solare ultravioletta (cancerogeno di gruppo 1), che può comportare serie conseguenze per la salute di chi lavora all’aperto, con effetti sia a breve che a lungo termine. Anni di sovraesposizione senza idonee protezioni possono causare gravi danni alla pelle, che vanno da un prematuro invecchiamento a un aumentato rischio di insorgenza del cancro, così come problemi significativi agli occhi.Vestiti, cappelli e occhiali per una protezione efficace. Per una prevenzione efficace, ogni lavoratore dovrebbe effettuare un autoesame della pelle, per evidenziare precocemente eventuali anomalie, e privilegiare le mansioni lavorative all’interno o all’ombra nelle ore a maggiore esposizione.
Alfredo Magnifico
Statistica Inail: In Calo gli infortuni in Agricoltura
Commenti Facebook