Il Ministero del Lavoro, di concerto col Ministero dell’Economia, il 26 maggio 2016 ha adottato l’allegato Decreto sull’attivazione del Sostegno per l’inclusione attiva su tutto il territorio nazionale in favore della popolazione in povertà assoluta, dei cittadini in grave deprivazione materiale e della popolazione con intensità lavorativa molto bassa. Nelle more della registrazione del Decreto alla Corte dei Conti il Governo ha ripartito 750 milioni di euro alle Regioni con uno stanziamento per il Molise pari a 4.794.813 euro che dovrà offrire assistenza all’0,6% dei cittadini molisani che rientrano nei parametri di legge. Trattasi di 1.800 famiglie povere della nostra regione che dovranno essere individuate dai Comuni attraverso un raccordo amministrativo con i n. 7 Ambiti Territoriali di Zona in cui è diviso il Molise. Una misura di estrema utilità per le nostre comunità locali che dovrebbe sommarsi al reddito di inclusione sociale regionale che copre 300 nuclei familiari con 300 euro mensili per un anno. Grazie alla legge quadro sulle politiche sociali n. 13 del 6 maggio 2014 e al Piano Sociale Regionale 2016-2018 è stata definita la cornice normativa per la gestione associata di queste attività dei Comuni all’interno dei Piani Sociali di Zona, e quindi si può procedere speditamente alla sperimentazione del S.I.A. sul territorio assicurando benefici e opportunità a tanti nuclei familiari in difficoltà. Su queste materie auspico una maggiore condivisione istituzionale ed una più oculata unità d’intenti, al fine di non arrecare ingiuste penalizzazioni alle fasce fragili della popolazione com’è accaduto col Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza. Occorre ripristinare il Servizio Politiche Sociali della Regione Molise dotandolo di risorse umane e strumentali utili a gestire una mole di impegni gravosa connessa con i nuovi fondi nazionali di contrasto alla povertà e con i 12 milioni dei fondi europei previsti dall’Obiettivo tematico 9. Gli obblighi della legge 13/2014 e del Piano Sociale 2016/18 vanno rispettati potenziando gli Uffici di Piano degli Ambiti Territoriali per strutturare competenze tecniche e unità di valutazione multidisciplinari alla stregua di ciò che indica la legge 328/2000 e che nelle regioni del Centro-Nord è prassi consolidata già da 15 anni. Il contrasto alla povertà nulla ha a che vedere con la sanità, rappresenta una priorità per una regione che ha visto crescere in modo esponenziale la povertà estrema nell’ultimo decennio, e necessita di più strumenti finanziari quali le borse lavoro comunali che nel 2015 hanno consentito a 1.400 persone di lavorare per 6 mesi con i comuni Michele Petraroia
Sostegno per l’inclusione attiva: adottata misura dal Ministero del Lavoro di concerto col Ministero dell’Economia,
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