Il TAR nella seduta del 7 marzo si è pronunciato sul ricorso cautelare della Provincia di Campobasso e ha respinto la sospensiva del Piano di Dimensionamento Scolastico fissando la trattazione al 27 marzo prossimo. In settimana lo stesso TAR sarà chiamato nuovamente ad intervenire sulla materia per discutere del ricorso del Comune e di alcuni genitori di Campobasso, e dalle decisioni che scaturiranno in sede di Magistratura Amministrativa ne deriverà o la conferma delle 54 autonomie scolastiche concordate col Ministero dell’Istruzione con relativi dirigenti assegnati in titolarità a ogni istituzione scolastica, oppure sarà sancito l’annullamento del Piano col ripristino delle 82 autonomie di cui 41 sottodimensionate e assegnate in reggenza a titolari di altri istituzioni scolastiche che dovranno fare la spola su più scuole e su una molteplicità di comuni.
Diverse associazioni degli utenti insieme ai sindacati di categoria della scuola sono intervenute pubblicamente in difesa del Piano di Dimensionamento quale primo atto dell’organizzazione di un mondo che coinvolge 43 mila studenti, 6.500 addetti, Ministero dell’Istruzione, Comuni, Province, ANCI, UPI, famiglie e Regione. Il Molise è rimasta l’unica realtà italiana a non avere un Piano di Dimensionamento in questi anni accumulando un ritardo grave in termini di mancato approntamento di un’anagrafe degli edifici scolastici da mettere in sicurezza, di un piano per la scuola digitale, di un anagrafe degli studenti e di interventi agevolativi per il diritto allo studio. In caso di annullamento di un Piano costruito dalle Province in sede di Conferenze dei Sindaci che la Regione si è limitata semplicemente ad assemblare, in Molise si determinerà il caos perché i 43 mila studenti hanno già completato le iscrizioni per il nuovo anno scolastico al codice meccanografico delle 54 nuove autonomie. Si dovranno ripetere le iscrizioni, si fermeranno i trasferimenti di personale, si dovranno rifare le graduatorie dei docenti, le 12 dirigenze in titolarità per la differenza tra le 42 di oggi e le 54 fissate dal Piano si perderebbero, e i trasferimenti da altre regioni andrebbero incontro al rischio di perdere il posto nella scuola di partenza e non averlo più in una delle 54 autonomie scolastiche del Molise. Pur comprendendo le motivazioni peculiari dei ricorrenti sussiste un interesse generale di pianificazione che non può essere sottaciuto.
Michele Petraroia