Abbiamo ancora negli occhi le immagini della tragedia che ha colpito l’Abruzzo e l’Hotel Rigopiano di Farindola, travolto da una slavina che ha trasformato quel paradiso in un vero e proprio inferno di neve. Nella speranza di trovare sotto quel cumulo di macerie altre persone in vita e che al momento ancora mancano all’appello, oltre a quelle già estratte nei giorni scorsi, resta impresso in noi il grandissimo impegno, la profonda abnegazione e la grande umanità di tutti i soccorritori e i volontari che imperterriti, nonostante le enormi difficoltà del caso, continuano a lavorare senza sosta; tra questi “angeli della neve”, e per noi è motivo di profondo orgoglio, ci sono anche quattro unità del Soccorso Alpino del Molise.
A loro vanno i nostri più sinceri ringraziamenti per quanto stanno facendo, la professionalità, l’esperienza e la fermezza messe a disposizione in questo tragico evento meritano un plauso, un riconoscimento profondo e, soprattutto, concreto.
Per queste ragioni, consapevoli da tempo dell’importanza e del ruolo del Soccorso Alpino in una regione geograficamente connotata come la nostra, già nello scorso mese di ottobre, insieme alla collega Lattanzio, prima firmataria del testo, abbiamo presentato un’apposita proposta di legge volta a tutelare le attività realizzate e con l’intenzione precisa, tra le altre cose, di assicurare non solo la prevenzione dagli infortuni ma in particolar modo l’efficacia del soccorso alpino e speleologico, mettendo a disposizione di esso gli strumenti e le risorse necessarie.
La regione Molise difatti, pur avendo un ampio territorio montano con zone impervie di alta estensione, è l’unica regione italiana a non aver ancora provveduto alla stipulazione di accordi con il CNSAS secondo quanto disposto dalla legge n. 74/2001 (Disposizioni per favorire l’attività svolta dal corpo nazionale soccorso alpino e speleologico), e in quest’ottica la proposta di legge rappresenta uno strumento necessario per garantire quelle risorse tecniche e professionali indispensabili per un servizio adeguato.
Un intervento normativo che non si pone solo l’obiettivo di valorizzare le attività di soccorso e di favorire la prevenzione e la vigilanza nell’esercizio delle attività alpinistiche, escursionistiche e speleologiche, o in analoghe attività sportive o turistiche praticate nell’ambiente montano, comprese quelle di protezione civile, ritenendo il recupero e il salvataggio di persone infortunate o in situazioni di emergenza obiettivo di fondamentale importanza, ma anche di incentivare la promozione e la fruizione delle zone montane.
Una proposta da discutere e approvare il prima possibile, perchè necessaria per garantire la sicurezza di tutti coloro che usufruiscono della bellezza e della natura incontaminata delle nostre montagne.
Angela Fusco Perrella