Capita spesso di apprendere “verità alternative”, divulgate ad orologeria, con il solo scopo di mistificare la realtà e guadagnare 5 minuti di visibilità. Purtroppo, e me ne dispiace sinceramente vista la storia del sindacato che rappresenta, è piena di “verità alternative” anche la nota stampa divulgata ieri dalla FP Cgil che ha inteso intervenire – legittimamente ma erroneamente – in merito alle attività della Protezione Civile e al rischio che deriverebbe dall’ ipotetico – e a suo dire già avvenuto – smantellamento.
Del resto, non appena si paventa una emergenza, le “verità alternative” trovano sempre qualche strenuo e accalorato divulgatore. E anche questa volta ciò che è stato messo nero su bianco è facilmente contestabile. Proverò a farlo punto per punto.
L’emergenza maltempo, checché ne dicano dalla Fp Cgil, non ha messo a nudo alcuna carenza strutturale del sistema di Protezione Civile. Prova ne è la gestione ottimale di tutte le emergenze – e sono state tante – che si sono paventate sul nostro territorio, che sono state affrontate – non senza difficoltà – e che non hanno evidenziato alcun grave disagio come invece è avvenuto, purtroppo, nelle regioni limitrofe, primo fra tutti il martoriato Abruzzo.
Una fase lunga e difficile, gestita con professionalità, abnegazione e impegno da tutti i Soggetti istituzionalmente coinvolti attraverso le riunioni quotidiane del CCS (Centro Coordinamento Soccorsi) che si sono tenute in Prefettura allo scopo di evidenziare le criticità e risolverle agendo in maniera coordinata, appunto.
Leggo, con stupore, di “ultimi accadimenti che certificano l’assenza degli uomini e dei mezzi della Protezione Civile sia nel territorio regionale che, per solidarietà, nelle regioni limitrofe”. Se alla Fp Cgil sono a conoscenza di qualche “accadimento” recente, cortesemente ce lo indichino con riferimenti precisi e dettagliati. La Protezione Civile ha, per legge, il ruolo di coordinamento e si “muove” oltre i confini regionali solo dopo precise indicazioni che provengono dal Dipartimento nazionale, seguendo quindi uno schema serio e rigoroso affinché si porti davvero aiuto e non confusione. Quindi la solidarietà alle regioni limitrofe, evidentemente, viene portata quando concordata e coordinata. Quando il Dipartimento ha necessità della Protezione Civile del Molise, questa viene allertata ed è successo, recentemente, per il terremoto di Amatrice. La nostra Colonna Mobile, i nostri uomini, il personale volontario che lavora con la Protezione Civile del Molise sono stati i primi ad arrivare e gli ultimi ad andare via. A tutti loro è andato il ringraziamento pubblico degli amministratori delle zone lì dove insisteva il nostro campo di accoglienza. Chiedo venia ai lettori: ho ribadito queste informazioni solo qualche giorno fa, rispondendo ad un collega, guarda caso un ex sindacalista. Sembra quasi che la Fp Cgil attacchi conto terzi…
Nonostante sia trascorso un anno e mezzo dall’approvazione della normativa regionale che ha riportato il Servizio di Protezione Civile nelle responsabilità e competenze della Giunta e ha altresì istituito l’Agenzia per la ricostruzione post sisma che, essendo di scopo, chiuderà i battenti nel 2018, la Fp Cgil continua a confondere i settori e di conseguenza il relativo personale. Non c’è stato alcun smantellamento della Protezione Civile, basta fare un “giro” in internet, sul sito della Regione Molise per verificare il personale che risulta alle dipendenze del Servizio. Consiglierei, ai funzionari del sindacato, una visita guidata presso il Centro funzionale di Campochiaro così da farsi un’idea basata anche sulle dotazioni dei mezzi oltre che sui fatti utili da sapere prima di fornire informazioni errate che, purtroppo, gettano discredito sul personale qualificato e sui volontari che quotidianamente lavorano (e davvero!) per garantire sicurezza a tutti noi.
Per quanto riguarda la vicenda degli ex contrattualizzati dell’Arpc, non c’è stato – e alla Fp Cgil lo sanno benissimo – alcun licenziamento in tronco del personale precario dell’ormai defunta Agenzia regionale di Protezione Civile. I contratti degli ex dipendenti dell’Arpc sono scaduti e non è stato possibile rinnovarli a fronte della carenza di fondi destinati allo scopo. Cifre che ricordo nuovamente a chi magari non ne fosse a conoscenza: dei 6 milioni di euro necessari per poter pagare – fino al 2018 – le spettanze dei contrattualizzati dopo il concorsone del 2012 (le cui procedure attualmente sono oggetto di una vicenda giudiziaria), oltre 4 milioni sono stati spesi solo il primo anno. Lo ripeto ancora: contratti scaduti e non rinnovati perché sprovvisti di copertura finanziaria.
Inesattezze, “verità alternative” e mistificazioni non possono essere usate in nome della sacrosanta necessità di tutelare la dignità dei lavoratori che deve passare – a mio modesto avviso – dalla conoscenza esatta delle norme, nazionali e regionali, e dei fatti e non dalla loro confusionaria ed errata divulgazione.
Anche per i funzionari del comparto Funzione Pubblica della Cgil, comunque, siamo a disposizione. Sia per una ricognizione nel Centro Funzionale di Campochiaro sia per le eventuali informazioni necessarie a chiarire procedure, normative e attività messe in campo dalla “nostra” Protezione Civile.
Salvatore Ciocca
Smantellamento della protezione Civile, Ciocca replica alla CGIL: Inesattezze, verità alternative e mistificazioni
Commenti Facebook