Anche nel Molise sono sempre e solo le tragedie come quelle del ponte di Genova o una scossa sismica a far riaccendere discussioni sulla messa in sicurezza delle infrastrutture e degli edifici, poi, passata l’emotività del momento, tutto torna come prima: nessun serio piano per la sicurezza delle scuole, delle abitazioni e dei ponti, delle frane, mentre continuano gli sprechi di fondi pubblici per arricchire le cricche imprenditoriali e saccheggiare il territorio, consumando inutilmente suolo strappato all’agricoltura.
Un esempio per tutti di come ci si interessa a cose utili per i capitalisti e non alla sicurezza del territorio: 4 milioni di euro solo per i progettisti del famigerato “Lotto zero” (erano partiti da 258 mila euro) finalizzato ad un’opera dal costo di 170 milioni di euro (inizialmente di 18 milioni) per collegare 5 Km tra i bivii di Pesche e Miranda, con 8 viadotti (uno passa sulla testa di una famiglia di Miranda) e due gallerie. L’iniziativa folle che sicuramente è proficua solo per taluni, fu presa dalla giunta di destra del nefasto decennio 2002/2012, e dalla Giunta regionale Iorio, con risorse tolte al Fondo di Coesione Sociale (tasse pagate dai lavoratori che finiscono nelle tasche dei capitalisti).
Se stiamo cercando di fermarla è proprio per lanciare un messaggio importante: destinare queste risorse alla messa in sicurezza del territorio e non alle speculazioni per arricchire ristretti gruppi economici.
L’esperienza del ponte di Genova ci ricorda gli effetti nefasti della privatizzazione delle autostrade: pedaggi sempre più esosi pagati dai lavoratori per arricchire capitalisti del settore togliendo risorse alla manutenzione. E nel piccolo ci ricorda la valenza della nostra lotta per la stabilizzazione dei cantonieri della provincia di Isernia fatta pure per impedire la privatizzazione del servizio di manutenzione stradale a vantaggio degli appaltatori ed in danno alla collettività.
Addirittura sulle scuole il comitato di lotta lamenta che la Provincia di Isernia ancora non ha fornito la documentazione per le verifiche di sicurezza ! Fatto gravissimo.
Così per il sisma che ogni tanto scuote il Molise: a parte la evidente esigenza di creare un servizio regionale di protezione civile adeguato alle esigenze, ed anche qui ricordiamo le stabilizzazioni da fare, è abbastanza palese che la tragedia di San Giuliano, i disagi di questi giorni del Basso Molise, l’attuale criticità del viadotto del Liscione, non sono frutto di fatalità ma di costruzioni fatte con criteri non adeguati, laddove il fine precipuo rimane quello del profitto imprenditoriale garantito dai loro partiti borghesi e dalle loro giunte.
Da anni il PCL si batte per un grande piano straordinario di investimenti finalizzato alla sicurezza di scuole, ponti, case, frane, anche come svolta occupazionale nel Molise come in Italia, con una gestione diretta pubblica e socialmente controllata dei piani di intervento.
Le risorse? A parte la eliminazioni gli sprechi a vantaggio delle lobby capitalistiche come quelli sopra citati a titolo di esempio, a parte la grande evasione da recuperare e le tassazioni delle grandi ricchezze , occorre battersi per una svolta sul piano centrale, con la cancellazione del debito pubblico accompagnata dalla nazionalizzazione senza indennizzo dei grandi gruppi finanziari e bancari: 40 miliardi di avanzo primario del bilancio statale vanno ogni anno persi negli 80 miliardi annui di interessi a lucro dei banchieri detentori del debito pubblico, da essi acquisito con le grandi rapine sociali nel tempo.
Utopia ? No, è solo questione di volontà umana e di avanzamento della coscienza di classe. La storia dimostra che quando le masse popolari non cadono nella trappola delle guerre tra poveri (campagna antimigranti) ed acquistano la coscienza di muoversi contro il potere capitalistico e il loro sistema ingiusto, possono ben ottenere tutte le conquiste.
E la via più difficile ? Certo, ma non si vedono altre strade.
Tiziano Di Clemente – Coordintore PCL