Il Coordinamento Regionale della SINISTRADEM condivide e sostiene la mobilitazione nazionale dei 54 mila dipendenti delle Province che oggi manifesteranno a Roma per chiedere impegni precisi allo Stato sulle prospettive dei servizi pubblici locali e sul proprio futuro occupazionale.
Nella riforma costituzionale approvata in Parlamento si prevede la soppressione definitiva e totale delle Province, ma ad oggi non c’è una proposta di ricollocazione per i 54 mila dipendenti e non è chiaro a chi spetterà subentrare nella gestione delle attività svolte dalle stesse Province su scuole, ambiente e viabilità. Un caos incredibile che ha un solo elemento di certezza nel fatto che nella legge di stabilità 2015 c’è l’obbligo a dimezzare i fondi per le retribuzioni del personale ma non viene stanziato un euro per garantire il salario al 50% dei dipendenti provinciali non coperti.
Una situazione inaccettabile per i lavoratori e per i territori che si vedono calare dall’alto una riforma bislacca in cui si procede a tentoni scaricando contraddizioni e responsabilità sulle regioni e sui comuni. Quali comuni del Molise potranno assumere i 400 dipendenti delle Province nel prossimo triennio? Resta il trasferimento agli Organi dello Stato presenti sul territorio ma per il Molise si ipotizza il taglio delle Prefetture e le chiusure di diversi Uffici Statali con gravi disagi per i dipendenti già impiegati in quelle strutture. Quindi questa ipotesi è più teorica che reale come sanno le stesse organizzazioni sindacali rimaste giustamente prudenti su questa possibilità.
In ultima ipotesi si teorizza l’assunzione delle 400 unità delle Province alla Regione Molise ma nessuno dice con quali soldi potranno essere pagati visti i 500 milioni di debiti accumulati tra sanità e altri settori ed i 30 milioni annui di rate di interessi e mutui che la Regione paga alle banche.
La soluzione sollecitata da più iniziative legislative nazionali sul superamento dell’autonomia istituzionale regionale sarà sostenuta con forza anche da movimenti locali e cittadini al cospetto dei tagli che si preannunciano sulla sanità e sui servizi pubblici in Molise, con il rischio che si dovrà cominciare a pensare anche alla futura collocazione dei 600 dipendenti diretti della Regione, dei 160 addetti dell’ARPAM, dei 3.200 dell’ASREM e delle centinaia di occupati di FinMolise, Sviluppo Italia, Molise Dati, Molise Lavoro, EPT, Nuclei Industriali, Fondazioni, ARSIAM e società partecipate.
Per il Coordinamento della SINISTRADEM del Molise è indispensabile che lo Stato faccia chiarezza sul futuro dei n. 400 lavoratori delle Province di Campobasso e di Isernia, con norme precise, con finanziamenti certi e con prospettive concrete sulla gestione dei servizi pubblici locali.
Bisogna attrezzare una posizione convergente delle istituzioni e delle forze sociali del Molise su cui aprire un confronto serrato con il Governo, altrimenti si determinerà un progressivo indebolimento negoziale che non produrrà risultati utili alla nostra comunità e sarà salutato con enfasi solo dagli uccelli del malaugurio che ottimamente coordinati da cortigiani orfani del Re Sole quotidianamente danzano sulle spoglie del disagio sociale per auspicare sventure e malefici.
Nicola Palombo Coordinatore Regionale SinistraDem Assemblea Nazionale Partito Democratico