Le morti di quest’ultimi giorni del lavoratore rumeno David Romica e del ragazzo ivoriano Berte Konsso non lascino indifferenti i molisani.
Bisogna riflettere sulle condizioni degli ultimi, dei bisognosi, di chi per condizione si trova ai margini della società, di chi è costretto a fuggire da situazioni di vita disumane, dai tanti bisognosi costretti ad accettare il lavoro nero e piegarsi al caporalato. È necessario ribadire come i diritti universali siano validi per tutti gli uomini, senza distinzione di razza, colore, sesso, religione, opinione politica o altro, così come enunciato dall’art. 2 della “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”.
Troppo facile, ma anche troppo meschina, è l’opera dei tanti che in questo periodo soffiano sul fuoco delle difficoltà per raccogliere qualche voto in più alle prossime elezioni. Questi atteggiamenti non solo non risolvono nessun problema, al contrario hanno il solo effetto di innescare “guerre tra poveri”, alimentando l’odio razziale o altri sentimenti che ricordano pagine orrende della storia dell’umanità.
La storia di David Romica, morto a 39 anni mentre lavorava in un cantiere di Macchia Valfortore, deve farci riflettere sul tema della sicurezza sul lavoro. Bisogna farlo perché si possano dare risposte concrete ai 7 figli e alla moglie che David ha lasciato insieme ai tanti che hanno subito e vissuto la stessa situazione.
Allo stesso modo non si può far finta di niente di fronte alla storia di Berte Konsso, il quale a 21 anni, dopo aver superato la distanza dalla sua terra natale e dai suoi cari, la paura della traversata, ha trovato la morte nelle acque di Termoli.
I molisani non si lascino trascinare in un modello di società ingiusta, che riserva le prime pagine dei giornali solo agli stranieri che si macchiano di reati, ma che di fronte alla scomparsa di due uomini risponde con l’indifferenza.
La Sinistra sociale e quella politica tornino ad interessarsi degli ultimi, non lascino sole le Istituzioni sui temi dell’immigrazione, della sicurezza del lavoro, del caporalato e del lavoro nero. Pochi giorni fa nella vicina Puglia è deceduto, per le disumane condizioni di lavoro, un lavoratore straniero dedito alla raccolta del pomodoro; così come il 29 luglio ci sarà la ricorrenza della morte di George Radu, anch’esso morto di lavoro e di sopraffazione.
La Sinistra non si giri dall’altra parte davanti a queste situazioni, al contrario rilanci con forza e determinazione la battaglia culturale e politica alle vere cause di questi fenomeni: sfruttamento, prevaricazione e povertà. In quest’ottica, ad esempio, si chieda con forza ai Comuni di rispondere al bando per l’accoglienza dei minori non accompagnati.
Il Molise è stato da sempre terra solidale e ospitale, di un’ospitalità fatta dei valori della fratellanza e della solidarietà, costruita sulla consapevolezza di chi prima di ospitare è stato esso stesso migrante. Non abbandoni questa sua natura, ognuno per la sua parte si impegni a difendere i presidi di un mondo migliore fatto di pace, libertà, uguaglianza e fratellanza.
Nicola Palombo
Coordinatore Regionale SinistraDem
Assemblea Nazionale Partito Democratico