Sinistra Italiana: è compatibile la stampa libera con il mercantilismo?

Uno dei più grandi economisti italiani, Paolo Leon, scomparso l’11 giugno dello scorso anno e ricordato oggi alla Sala delle Lauree dell’Università degli Studi di Roma Tre, sulle più recenti evoluzioni politiche globali scriveva, con una lucidità d’analisi straordinaria: “Una volta esautorato il potere pubblico, anche quando la moneta esogena sostituisce quella endogena, non ne segue altra autocoscienza pubblica che il mercantilismo, e governi mercantilisti sono altrettanto ciechi all’economia nel suo complesso degli imprenditori – capitalisti che proteggono. C’è allora da chiedersi se gli Stati mercantili, ridotta la sovranità nazionale, non cercheranno di ricostruirla attraverso il conflitto aperto con altri Stati”.
E questo suo monito può aiutarci a declinare ciò che succede nel mondo ma anche nelle nostre città sulla libertà di stampa. Oggi si ricorda a tutti i governi locali, nazionali e globali l’art. 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e si sollecita il rispetto della libertà di stampa come cardine di ogni società democratica e di ogni territorio libero, ma basta volgere lo sguardo sui comportamenti reali che perpetuano le amministrazioni pubbliche per afferrare le ragioni che collocano l’Italia al 52° posto tra le nazioni per libertà di stampa.
In Molise la situazione è semplicemente drammatica con una comunicazione istituzionale pressoché ferma, norme sull’editoria semibloccate da anni e crisi aziendali delle imprese del settore sempre più gravi.
Non offrire ai cittadini di un territorio una giusta, obiettiva e corretta informazione, non aiuta le persone ad acquisire notizie impedendo di fatto una valutazione oggettiva sulle problematiche sociali, economiche e politiche.

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