E’ stata ed in parte è ancora una lunga mediazione politico-istituzionale, quella che in Molise si sta portando avanti nella ricerca di una soluzione alla cosiddetta ‘vertenza Vibac’, che nel corso delle lunghe trattative, durate diversi mesi, ha visto più volte il rischio del licenziamento per un gran numero di dipendenti per crisi aziendale. Adesso, dopo un percorso certo non facile e non privo di ostacoli, spiragli di luce si intravedono, soprattutto dopo l’ultima riunione tra la Regione Molise (presenti gli assessori al Lavoro ed alle Attività Produttive Gianluca Cefaratti e Andrea Di Lucente e da remoto il Direttore del Servizio Politiche per l’Occupazione Vincenzo Rossi), i rappresentanti della società e parti sociali e rappresentanti sindacali, oltre ad esponenti di Sviluppo Italia Spa.
L’obiettivo del confronto tra le parti era di porre rimedio all’ipotesi, paventata dall’azienda Vibac di avviare la procedura di licenziamento per 90 unità dello stabilimento di Termoli su un totale degli occupati pari a 139 lavoratori. Le parti si sono incontrate più volte, da aprile ad ieri, ma evidentemente finora non si era trovata la strada utile per la definizione finale dell’accordo. In sostanza l’azienda ha manifestato le proprie difficoltà, rilevando anche gli effetti della congiuntura economica negativa anche a causa delle conseguenze sul mercato della guerra in Ucraina.
Per tali motivi, la Società ha avviato la procedura ex art. 24 del D.lgs. 148/2015 finalizzata al ricorso alla CIGS per crisi aziendale dal 11 luglio 2022 e fino al 10 luglio 2023. Dopo una dettagliata analisi dei fattori di mercato negativi per la produzione aziendale la Società ha annunciato di aver predisposto un piano di risanamento che prevede per lo stabilimento di Termoli la riduzione di alcune produzioni, portando a regime una programmazione su 5 giorni lavorativi settimanali anziché su 7. Terminata la dettagliata descrizione di tutte le modifiche in negativo allo stabilimento nella città adriatica, la società ha annunciato che terminato il predetto periodo di Cigs, si è vista costretta ad accedere nuovamente all’ammortizzatore sociale con ricorso all’intervento di Cigs per accordo di transizione occupazionale per 116 lavoratori; al termine della CIGS per transizione occupazionale la società, non avendo recuperato gli squilibri finanziari e produttivi generati dalla citata crisi, dettagliandone sempre le motivazioni, ha ritenuto indifferibile la decisione di procedere a una significativa riduzione degli organici occupati nello stabilimento di Termoli, per riportarlo a una condizione di equilibrio economico al termine del periodo di CIGS.
E’ accaduto poi che, nel corso degli incontri svolti presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy è emersa la possibilità di ricorrere nuovamente allo strumento della Cassa Integrazione Straordinaria per un periodo residuale, che darebbe il tempo alla società di cercare di reperire ulteriori segmenti di mercato mediante la realizzazione di un piano di rilancio commerciale. Non ci addentriamo nel lungo elenco di considerazioni salariali e sindacali e negli obblighi di ognuno dei soggetti presenti alla riunione e nella descrizione di tutti gli strumenti di sostegno al reddito e formazione previsti.
Il confronto articolato e incessante tra le parti ha portato alla decisione di concludere la procedura di licenziamento collettivo e i soggetti in campo hanno convenuto di ricorrere al trattamento di CIGS con la finalità di contenere il numero degli esuberi; alla fine si è convenuto che la società Vibac S.p.A. procederà a richiedere l’intervento delle integrazioni salariali straordinarie per crisi aziendale, in favore di massimo n. 115 unità lavorative e che la Società procederà all’anticipo delle somme delle integrazioni salariali in favore dei lavoratori interessati dall’intervento di CIGS.
La richiesta di intervento della CIGS, Crisi aziendale è a decorrere dal 11 luglio 2024 e fino al 10 gennaio 2025 con rotazione del personale interessato nell’ambito delle mansioni fungibili. Inoltre l’intervento di CIGS sarà coadiuvato dalle misure di politica attiva previste dal Programma GOL – Percorso 5 Ricollocazione collettiva con la finalità di contrastare l’impatto della crisi aziendale sul territorio, attraverso il rafforzamento delle competenze ed abilità professionali di lavoratrici e lavoratori coinvolti nella crisi, per favorire un loro rapido reinserimento professionale, anche in prospettiva di auto imprenditorialità. Infine i lavoratori interessati dal trattamento di integrazione salariale straordinaria accedono al programma denominato “Garanzia di occupabilità dei lavoratori” (GOL) e il percorso di ricollocazione collettiva, nella sua attuazione, contemplerà la possibilità di utilizzare tutti i servizi e le misure codificate e disponibili.
Una mediazione importante quella della Regione Molise e la soddisfazione dell’assessore al Lavoro ed alle Attività Produttive Gianluca Cefaratti e di tutti i soggetti istituzionali in campo per il lungo e proficuo lavoro di ricerca di una soluzione possibile ad una vertenza complessa.
(Ste.Man.)