In questi giorni abbiamo avuto modo di constatare la lenta progressione dei lavori sul ponte Callora, nei pressi di Boiano, per i quali lavori è stata interrotta la normale circolazione di merci e persone. Interruzione che costringe i mezzi di trasporto privati ed i mezzi del Trasporto Collettivo a percorrere percorsi alternativi alla Strada Statale.
I mezzi pesanti dell’autotrasporto sono costretti ad una variazione di percorso che aumenta la loro percorrenza di oltre 15 chilometri, con evidenti costi aggiuntivi, da percorrere su strade interpoderali con ritardi immaginabili ed insopportabili per un settore già pesantemente colpito dalla crisi degli ultimi anni. Tutto questo incide negativamente sulla competività delle Imprese molisane del trasporto merci, anche in considerazione della maggiore prestazione lavorativa degli autisti, che ci auguriamo venga debitamente retribuita.
Inoltre, le nostre riflessioni su questa vicenda, riguardano gli utenti del trasporto pubblico locale su gomma, in particolar modo i lavoratori pendolari che si muovono da Isernia e provincia verso Campobasso ed il basso Molise, che a causa della deviazione vedono allungarsi la loro giornata lavorativa, per il percorso di andata e ritorno, di oltre mezz’ora. E quando il passaggio a livello posto all’interno del Centro abitato di Boiano, le cui prolungate chiusure hanno generato, giustificate, accese polemiche da parte della cittadinanza del Centro matesino, si trova in posizione di ostruzione, il tempo di percorrenza dei “pendolari”, aumenta considerevolmente. Quando si indica genericamente la lenta progressione dei lavori, si allude alla presenza inconsistente di addetti ai lavori sul ponte. Inconsistente rispetto alla entità dei lavori programmati, i cui tempi di realizzazione, secondo voci insistenti,
sarebbero ingiustificatamente allungati.
In un sistema viario regionale già pesantemente compromesso dai numerosi fenomeni di instabilità geologica, non riuscire a portare a termine, nei tempi stabiliti, lavori di manutenzione infrastrutturale ordinaria e straordinaria, ci sembra in verità un masochistico esercizio di accanimento a danno della fragile economia regionale.
Volendo sorvolare sulle oggettive e specifiche responsabilità, possiamo concludere chiedendo soltanto di fare bene ed in fretta quanto rimane per il ripristino della percorribilità della più frequentata arteria stradale molisana.
Inoltre, le nostre riflessioni su questa vicenda, riguardano gli utenti del trasporto pubblico locale su gomma, in particolar modo i lavoratori pendolari che si muovono da Isernia e provincia verso Campobasso ed il basso Molise, che a causa della deviazione vedono allungarsi la loro giornata lavorativa, per il percorso di andata e ritorno, di oltre mezz’ora. E quando il passaggio a livello posto all’interno del Centro abitato di Boiano, le cui prolungate chiusure hanno generato, giustificate, accese polemiche da parte della cittadinanza del Centro matesino, si trova in posizione di ostruzione, il tempo di percorrenza dei “pendolari”, aumenta considerevolmente. Quando si indica genericamente la lenta progressione dei lavori, si allude alla presenza inconsistente di addetti ai lavori sul ponte. Inconsistente rispetto alla entità dei lavori programmati, i cui tempi di realizzazione, secondo voci insistenti,
sarebbero ingiustificatamente allungati.
In un sistema viario regionale già pesantemente compromesso dai numerosi fenomeni di instabilità geologica, non riuscire a portare a termine, nei tempi stabiliti, lavori di manutenzione infrastrutturale ordinaria e straordinaria, ci sembra in verità un masochistico esercizio di accanimento a danno della fragile economia regionale.
Volendo sorvolare sulle oggettive e specifiche responsabilità, possiamo concludere chiedendo soltanto di fare bene ed in fretta quanto rimane per il ripristino della percorribilità della più frequentata arteria stradale molisana.
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