Nonostante viviamo nell’era dove computer, smartphone e apparecchiature elettroniche sono entrati prepotentemente a far parte della società attuale gli europei vogliono una maggior protezione dei propri dati online. Questo è quanto emerge da un sondaggio Eurobarometro condotto dalla Commissione europea dove, la gran parte degli intervistati, ritiene molto importante la privacy delle informazioni personali, delle comunicazioni e del comportamento online. Il tutto in considerazione che Il 64% delle persone ha dichiarato essere inaccettabile che le proprie attività siano monitorate per poter accedere in modo illimitato a determinati siti web o essere costretti a pagare perché ciò non avvenga o che le aziende possano condividere le informazioni degli utenti senza il loro permesso; ecco perché la quasi totalità ritiene che i provider di computer, smartphone e tablet dovrebbero aggiornare regolarmente i software per proteggere le informazioni riguardanti gli utenti, mentre una larga maggioranza concorda sul fatto che i browser dovrebbero evitare di inserire, tra le impostazioni di base, la condivisione delle informazioni. Inoltre, l’83% considera importante avere delle norme di ePrivacy specifiche per la riservatezza delle comunicazioni elettroniche.
In merito alla revisione della Direttiva per l’ePrivacy attualmente in corso di discussione a Bruxelles, il vicepresidente del Mercato unico digitale Andrus Ansip ha rassicurato che “l’ obiettivo è quello di rafforzare la fiducia e la sicurezza all’interno dei servizi digitali per promuovere il Mercato unico digitale”. Affermazione cui fa eco Günther Oettinger, Commissario per l’economia e la società digitali, “che ha aggiunto che la volontà che muove la revisione è quella di permettere che “le imprese sfruttino i dati ma anche quella di innovare e allo stesso tempo rispettare la privacy delle persone”. Assicurazioni che fanno pendant con la revisione della Direttiva per la ePrivacy che si si propone non solo di completare il nuovo Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr) ma di includere anche i servizi vocali e di messaggistica basati sull’utilizzo di internet.
Il quale è divenuto uno strumento indispensabile al giorno d’oggi dove lo scambio d’informazioni non necessita più di mezzi obsoleti come fax o lettere, anche se questi strumenti rappresentano il punto di ingresso della globalizzazione informatica, tant’è che devono cedere il passo alla tecnologia che viaggia sempre più veloce in rete da non considerare una trappola ma un mezzo capace in pochi secondi di mettere in contatto persone che abitano anche in Paesi lontani, ad una condizione la messa in sicurezza dei dati base essenziale per lo sviluppo di qualsiasi realtà.
Massimo Dalla Torre