Anche la Provincia di Campobasso si appresta a rinnovare i suoi organi di governo per la prima volta senza il coinvolgimento dei cittadini, secondo quanto stabilito dalla legge 56/2014 (legge Delrio), facendo semplicemente riferimento alle amministrazioni dei Comuni che rientrano nel suo territorio.
“Non è mia intenzione entrare nella discussione in atto fra amministrazioni e organi di partito circa le nomine da effettuare – afferma il vicepresidente del Consiglio regionale Monaco – quello che maggiormente mi preme è capire come verranno onorate le funzioni fondamentali affidate alle province.
Secondo quanto previsto dal riordino in atto le Province, intese come enti territoriali di area vasta, dovrebbero continuare ad occuparsi di gestione e messa in sicurezza di strade, scuole superiori, tutela ambientale, trasporti. Il problema di fondo è che sono tutte attività che richiedono uno sforzo finanziario importante, ma i fondi scarseggiano tanto che la nostra Provincia sta per chiudere la sua esperienza di governo con un disavanzo che somiglia ad un dissesto.
Che le difficoltà economiche abbiano influito sulla efficacia dei servizi lo vediamo tutti i giorni quando ci spostiamo da un paese all’altro perché è difficile (se non impossibile) tenere in buono stato circa 1500 chilometri di strada se non ci sono soldi a sufficienza per manutenzione ordinaria e riparazioni, infatti molte strade sono diventate vere e proprie trappole per i veicoli di passaggio. Situazione che si aggrava ancor più in inverno quando si deve provvedere a liberare le strade dall’accumulo di neve, con le casse vuote come si potrà approntare un piano di sicurezza neve?
Non è da meno la preoccupazione per gli edifici scolastici, finora con grandi sforzi si è riusciti a tenerli in piedi, ma si tratta molto spesso di costruzioni datate, con tutti gli acciacchi dell’età. La tutela ambientale meriterebbe un capitolo a sé perché dovrebbe essere un nostro fiore all’occhiello invece è un tallone di Achille.
Faccio mie le preoccupazioni espresse tempo fa dall’UPI e dall’ ANCI circa le nuove modalità di trasferimento dei fondi alle Province ritenendo che le risorse proprie dell’Ente potrebbero essere insufficienti e che quindi bisognerà mettere in atto nuove acquisizioni di denaro. La partecipazione economica da parte dei Comuni sarebbe un gioco a perdere, dovrebbero entrare in gioco la Regione o lo Stato, ma anche in questo caso i dubbi non mancano.
In questo incerto scenario vorrei fare gli auguri a quanti andranno a comporre i rinnovati organi di Governo della Provincia di Campobasso perché mi rendo conto di quanto nobile possa essere il loro impegno in una situazione in cui le incertezze superano di gran lunga le reali possibilità di amministrare un territorio eterogeneo e caratterizzato da molte criticità.
Si avvicina la data del rinnovo del governo provinciale, ma molti nodi sono ancora da sciogliere
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