Amara sorpresa dai dati Istat,anzi si potrebbe definire una doccia gelata sulle calde speranze di una ripresa, dopo il risultato positivo di dicembre la produzione industriale torna in calo a gennaio e diminuisce dello 0,7% rispetto al mese precedente e del 2,2% rispetto a gennaio 2014.Tutti i comparti contribuiscono alla flessione tendenziale. Il calo viene dopo due incrementi consecutivi dell’attività +0,3% in novembre e +0,4% in dicembre. A gennaio 2015, i comparti che registrano i maggiori aumenti tendenziali sono quelli della fabbricazione di mezzi di trasporto (+16,1%), della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica ed ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+4,3%) e delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (+4,3%).
Le diminuzioni maggiori si registrano per la metallurgia e la fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-8,1%), per le industrie tessili, l’abbigliamento, le pelli e gli accessori (-5,7%) e la fabbricazione di macchine e attrezzature n.c.a. (-5,0%). A parte per la fabbricazione dei mezzi di trasporto, la produzione industriale mantiene andamenti altalenanti .Non vale più il detto che se va bene la Fiat va bene ‘Italia.La ripresa sembra essere più lontana,questa flessione rappresenta un dato preoccupante, perché l’andamento dell’industria è direttamente correlato a quello dell’economia del Paese. I dati dell’Istat dovrebbero essere rivisti alla luce dell’andamento di febbraio. Il Centro studi della Confindustria prospetta un incremento della produzione industriale dello 0,4% in febbraio su gennaio quando c’è stato un calo dello 0,7% su dicembre.
Alfredo Magnifico