Dal 18 al 25 maggio 2015 si svolgerà la Settimana Mondiale della Tiroide. Scopo della manifestazione è sensibilizzare l’opinione pubblica e il mondo scientifico sui crescenti problemi legati alle malattie della tiroide, con particolare riguardo all’azione preventiva della iodoprofilassi. Per quest’anno il tema della manifestazione sarà: “Poco sale ma iodato: la prevenzione delle malattie tiroidee si fa mangiando sano. Stop agli esami inutili: la tiroide ti è amica”.
Anche la Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II” ha aderito all’iniziativa, si svolgeranno visite e consulti gratuiti a cura degli specialisti del Centro Tumori della Tiroide. Promotori dell’iniziativa il dott. Pietro Princi e la dott.ssa Anna Pina De Rosa che saranno a disposizioni gratuitamente per visite, consulti ed esami.E’ necessario prenotare contattando il centralino della Fondazione: 0874.31.21. Il Centro Tumori della Tiroide, si occupa di diagnosi e cura delle neoplasie della tiroide e afferisce al Dipartimento di Oncologia, diretto dal Prof. Fabio Pacelli, e all’Unità Operativa di Chirurgia Generale ed Oncologica diretta dal dott. Fabio Rotondi. Tra gli specialisti coinvolti anche il prof. Maurizio Gasperi, professore di Endocrinologia all’Università del Molise.
Perché lo iodio è importante? Lo iodio è un micronutriente essenziale per il corretto funzionamento della tiroide in quanto costituente principale degli ormoni tiroidei. La carenza di iodio è la causa principale del gozzo, cioè di un aumento delle dimensioni della tiroide, della formazioni dei noduli e di molti altri effetti dannosi sulla salute, indicati nel loro insieme come “disturbi da carenza iodica”. Particolarmente sensibile al difetto di questo micronutriente è il cervello in età fetale e neonatale che ha uno sviluppo incompleto in condizioni di carenza iodica. Lo iodio si assume con gli alimenti. Purtroppo, le quantità di iodio presenti nella maggior parte dei cibi e bevande sono basse in quanto gli eventi climatici verificatesi nelle diverse ere geologiche hanno reso questo elemento scarso in vaste aree del pianeta. La carenza di iodio colpisce non solo le aree montane ma anche le regioni pianeggianti e costiere.
Qual’ è il fabbisogno giornaliero di iodio ? L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda un apporto giornaliero di iodio pari a 150 μg. Per i bambini fino a 6 anni questo fabbisogno scende a 90 μg al giorno ed a 120 μg/giorno per i bambini in età scolare (7-12 anni).
Quali alimenti contengono piu iodio? Il contenuto di iodio è estremamente variabile nei diversi alimenti. Le concentrazioni più elevate si hanno nei crostacei con oltre 300 μg per 100 g, nel pesce di mare con una media di 80 μg per 100 g di peso fresco.Concentrazioni molto più basse si hanno negli altri alimenti, con valori medi pari a 8 per le uova, 5 per la carne e latte, 3 per il pesce d’acqua dolce, 6 per i cereali, 3 per i legumi, 3 per i vegetali, 2 per la frutta. All’interno di ciascuna categoria le variazioni possono essere comunque molto ampie, dal momento che la localizzazione geografica influenza il contenuto di iodio.Lo iodio introdotto con gli alimenti non è sufficiente a raggiungere il fabbisogno giornaliero. Una dieta equilibrata, con 2 porzioni di pesce a settimana, latte tutti i giorni, e un pò di formaggio, garantisce infatti solo circa il 50% del fabbisogno.