L’ente recepisce in ritardo le direttive del Governo e istituisce l’Ente di Governo d’Ambito del Molise tramite delibera di Giunta, ma per Statuto poteva farlo solo tramite legge regionale: così, ora, sono a rischio tutte le convenzioni obbligatorie dei Comuni con il neonato Egam. Ci ha provato la Regione a mettersi in regola in tema servizio idrico integrato. E, dopo la diffida del Governo, in qualche modo c’era anche riuscita, creando l’Egam. In questo modo anche il Molise si è messo al passo con quanto previsto dall’articolo 7 dello Sblocca Italia, che imponendo un gestore unico per ogni ambito rischia di introdurre quei criteri di mercato che nei fatti portano ad una privatizzazione dell’acqua e per il quale le amministrazioni regionali in ritardo con gli adempimenti avrebbero dovuto costituire gli Enti di governo d’Ambito entro il 31 dicembre 2014.
Allo scadere di quella data, il Molise è ovviamente risultato inadempiente. Di qui l’ultimatum del governo fissato al 15 giugno scorso. E proprio con delibera numero 285 del 15.6.2015 la Regione ha istituito l’Egam. Peccato che lo ha fatto tramite delibera di Giunta regionale, mentre secondo l’articolo 16 dello Statuto regionale, gli enti possono essere costituiti solo tramite legge, dunque passando per il Consiglio regionale.
Attenzione, non è un problema da poco. Entro il 23 agosto i Comuni sono obbligati ad aderire all’Ente di Governo d’Ambito, ma il “peccato originale” della delibera di giunta con cui è nato l’Egam potrebbe invalidare tutte le adesioni, rendendole nulle.
Insomma, un pasticcio: forse dovuto alla disattenzione, forse al caldo, o forse frutto di un’errata interpretazione dell’articolo 147 del Testo Unico Ambientale, per il quale le Regioni erano tenute solo a individuare, e non a costituire, gli Enti di Governo. Dunque, la Regione avrebbe dovuto incaricare enti già esistenti o costituirne di nuovi, ma seguendo le regole.