In riferimento all’evoluzione del contenzioso sulla proliferazione incontrollata e devastante di impianti eolici, fotovoltaici e/o a biomasse, nelle aree povere, interne e marginali della parte centro meridionale degli Appennini, si registrano due eventi di particolare rilievo che porto a conoscenza del Coordinamento legale e della Rete di Comitati e di Associazioni di Tutela Ambientale di Campania e Molise insediato da tempo presso la sede istituzionale della Comunità Montana Titerno/Alto Tammaro di Castelpagano – Cerreto Sannita (BN).
La prima segnalazione significativa attiene alla sentenza del TAR Campania n. 03019/2017 pubblicata il 6 giugno u. s. che per la prima volta annulla un procedimento di autorizzazioni della Regione Campania sulla realizzazione di impianti eolici al confine con il Molise per non aver convocato alla conferenza di servizi la Regione Molise, e fissa un principio importante che può essere esteso a tutti gli altri atti simili con cui la Regione Campania ha autorizzato l’installazione di circa 100 pale eoliche impattanti, a ridosso della Valle del Tammaro, del Tratturo Pescasseroli – Candela, del Parco del Matese, del Sito Archeologico di Saepinum – Altilia, e più in generale al confine con il Molise.
La seconda segnalazione attiene al posticipo della trattazione della proposta di Piano Energetico Ambientale Regionale alla seduta del 20 giugno p. v. del Consiglio Regionale del Molise. In tale circostanza sarà posta ai voti l’allegata “Questione Pregiudiziale” tesa a far acquisire in via preliminare i dati statistici aggiornati al 31.12.2015 della produzione e del consumo di energia in Molise per stabilire il computo preciso sul rispetto della quota del 35% assegnata alla Regione con il Decreto del Ministero dello Sviluppo del 2012 del Burden Sharing e già superata al 2013 come certifica il Ministero dei Beni Culturali nelle sue osservazioni protocollate in sede di Valutazione Ambientale Strategica.
Il P.E.A.R. del Molise in modo anomalo autoattribuisce alla Regione la discrezionalità di innalzare la produzione di energia da fonti rinnovabili fissata dal Burden Sharing al 35% al 2020 come da Direttiva Europea, ad una percentuale molto più alta posta a base degli obiettivi del Piano che ipotizzano il sostanziale raddoppio degli impianti eolici in Molise.
Auspico un raccordo del Coordinamento della Rete dei Comitati e delle Associazioni di Tutela Ambientale di Campania e Molise teso a valorizzare la sentenza del TAR Campania pubblicata il 6 giugno, e a unire le forze per ricondurre il Piano Energetico Ambientale Regionale del Molise al rispetto delle vigenti normative europee e nazionali, eliminando dal testo previsioni che si pongono in contrasto con l’Unione Europea e con lo Stato, e valorizzando i dati del bilancio elettrico 2015 del Molise di cui alla scheda A) estrapolati dai siti ufficiali di TERNA e che sanciscono una percentuale di produzione di energia da fonti rinnovabili in Molise pari al 53% con un’incidenza tra le più alte d’Europa.
Michele Petraroia