Senatore Giovanni Ciampitti, Petraroia propone un evento di commemorazione ai sindaci della provincia di Isernia

Nella doppia ricorrenza del 140° anniversario dalla nascita e a 50 anni dalla morte dell’Avv. Giovanni Ciampitti, Deputato Molisano all’Assemblea Costituente e Senatore nella legislatura 1948-53, sottopongo alla vostra attenzione l’opportunità di promuovere un evento, di concerto col nostro Ateneo, da tenersi presso l’Aula Magna della sede di Isernia, per il prossimo 1° settembre per approfondire insieme ai docenti dell’Università del Molise, storici e amministratori, la sua attività nella stessa data in cui convocò nel 1946 i Sindaci del Circondario di Isernia e rilanciò il tema dell’Autonomia Regionale integrata dalla proposta di istituzione della Provincia di Isernia. La relazione con cui aprì i lavori di quell’Assemblea rappresenta una pietra miliare per il Molise, analizza il contesto socio-culturale, economico ed istituzionale, menziona le devastazioni prodotte dalla guerra, i limiti orografici e le arretratezze ataviche del territorio, ma indica in modo stringato ed efficace un percorso politico per un assetto amministrativo capace di rispondere meglio alle aspettative delle popolazioni locali. Se si pensa che questa Relazione anticipa di due anni l’entrata in vigore della Costituzione è illuminante la lucidità con cui delinea i compiti dei Comuni, quelli della Provincia come Ente intermedio e quelli della Regione, all’interno di un’articolazione dei poteri dello Stato incardinati sulla democrazia, sulla legalità e sulla partecipazione dei cittadini alla vita politica delle amministrazioni pubbliche. Sarebbe interessante riflettere sul cammino fatto dal Circondario di Isernia dal 1946 ad oggi soffermandosi sulla curva ascendente dei primi 40 anni che vide realizzare strade, acquedotti, fognature, scuole, reti elettriche, ospedali pubblici, reti telefoniche, case popolari e occupazione stabile con migliaia di assunzioni nel pubblico impiego e in grandi complessi industriali che frenarono l’emigrazione, e la successiva curva discendente avviatasi con la chiusura della Cassa del Mezzogiorno nel 1984 e proseguita con il progressivo smantellamento di servizi pubblici, uffici statali, Enel, Poste, Ferrovie, parastato, Telecom, province, comunità montane, scuole, ospedali, crisi dei poli industriali più significativi e messa in discussione dell’Autonomia Regionale con più proposte di legge presentate in Parlamento sul superamento e smembramento del Molise. Nella doppia ricorrenza del 140° anniversario dalla nascita e a 50 anni dalla morte dell’Avv. Giovanni Ciampitti, Deputato Molisano all’Assemblea Costituente e Senatore nella legislatura 1948-53, sottopongo alla vostra attenzione l’opportunità di promuovere un evento, di concerto col nostro Ateneo, da tenersi presso l’Aula Magna della sede di Isernia, per il prossimo 1° settembre per approfondire insieme ai docenti dell’Università del Molise, storici e amministratori, la sua attività nella stessa data in cui convocò nel 1946 i Sindaci del Circondario di Isernia e rilanciò il tema dell’Autonomia Regionale integrata dalla proposta di istituzione della Provincia di Isernia. La relazione con cui aprì i lavori di quell’Assemblea rappresenta una pietra miliare per il Molise, analizza il contesto socio-culturale, economico ed istituzionale, menziona le devastazioni prodotte dalla guerra, i limiti orografici e le arretratezze ataviche del territorio, ma indica in modo stringato ed efficace un percorso politico per un assetto amministrativo capace di rispondere meglio alle aspettative delle popolazioni locali. Se si pensa che questa Relazione anticipa di due anni l’entrata in vigore della Costituzione è illuminante la lucidità con cui delinea i compiti dei Comuni, quelli della Provincia come Ente intermedio e quelli della Regione, all’interno di un’articolazione dei poteri dello Stato incardinati sulla democrazia, sulla legalità e sulla partecipazione dei cittadini alla vita politica delle amministrazioni pubbliche. Sarebbe interessante riflettere sul cammino fatto dal Circondario di Isernia dal 1946 ad oggi soffermandosi sulla curva ascendente dei primi 40 anni che vide realizzare strade, acquedotti, fognature, scuole, reti elettriche, ospedali pubblici, reti telefoniche, case popolari e occupazione stabile con migliaia di assunzioni nel pubblico impiego e in grandi complessi industriali che frenarono l’emigrazione, e la successiva curva discendente avviatasi con la chiusura della Cassa del Mezzogiorno nel 1984 e proseguita con il progressivo smantellamento di servizi pubblici, uffici statali, Enel, Poste, Ferrovie, parastato, Telecom, province, comunità montane, scuole, ospedali, crisi dei poli industriali più significativi e messa in discussione dell’Autonomia Regionale con più proposte di legge presentate in Parlamento sul superamento e smembramento del Molise. A distanza di 70 anni è giunto il momento in cui tutti coloro che hanno amministrato, a partire da me, chiedano scusa ai cittadini per non essere stati capaci di fermare quella curva discendente sospinta dalle multinazionali, dai potentati e dalle lobby finanziarie, che espellono dal futuro tutto ciò che è marginale, periferico, poco popolato, interno, debole, lontano, fragile o montano. Nel disegno del 1946 la visione dello sviluppo poggiava sull’uguaglianza tra tutti i cittadini, parità tra Nord e Sud, solidarietà verso chi era rimasto un passo indietro, e rispetto verso la periferia, la

campagna o la montagna. Dalla seconda metà degli anni Ottanta la finanza ha sostituito la politica nel governo dei processi sociali accentrando la ricchezza in poche mani e concentrando i poteri reali lontani dal popolo. E’ innegabile lo sforzo di tutti coloro che nel corso dell’ultimo ventennio abbiano provato a invertire la rotta impegnandosi nella politica, nell’amministrazione della cosa pubblica, nelle rappresentanze imprenditoriali o professionali, nei centri studi o nei sindacati, ma i dati statistici confermano la loro sconfitta in Europa, in Italia, nel Sud, in Molise e nella Provincia di Isernia. Cos’è rimasto della visione che l’On. Giovanni Ciampitti illustrò ai Sindaci che vi hanno preceduto in quel lontano 1 settembre del 1946 ? Non solo non si riesce più ad avere una visione di futuro ma si arretra vistosamente anno dopo anno con un calo demografico inesorabile, spoliazione progressiva di servizi, assenza di opportunità di lavoro stabili nel pubblico impiego e in aziende solide, chiusura delle Comunità Montane, svuotamento della Provincia, mancate manutenzioni delle strade, tagli agli ospedali pubblici, uffici postali aperti a giorni alternati e impossibilità di interlocuzione con uno Stato sempre più distante e sempre più vicino a chi è più forte come dimostrano il ritardo grave degli investimenti sull’area di crisi complessa di Isernia – Venafro nel mentre vengono affacciate ipotesi di zone economiche speciali nelle aree costiere notoriamente meno arretrate. E’ il principio della solidarietà e dell’uguaglianza che è stato rovesciato nel suo contrario condannando ad una lenta agonia tutto ciò che è piccolo, marginale e montano. Ho sottoposto alla vostra attenzione questa esigenza di riflessione che arricchisco con un’interessante interrogazione parlamentare che l’On. Giovanni Ciampitti discusse esattamente 70 anni fa, il 7 luglio del 1947 sulla distrazione dell’acqua del Biferno verso Napoli dopo che nel 1904 l’acqua del Volturno era stata già tolta al Molise e data alla Campania senza alcun ristoro. Troverete interessante la risposta dell’allora Ministro dei Lavori Pubblici che negò sfrontatamente questo rischio che puntualmente si verificò senza alcuna contropartita per le nostre popolazioni.Con l’auspicio che la proposta venga condivisa, al di là delle appartenenze e al di sopra della contingenza politica ma solo con l’obiettivo di andare oltre un pur necessario evento commemorativo su una delle figure storiche più autorevoli della città di Isernia, non appartenente al mio schieramento, preciso che con questa nota di stimolo termina la mia funzione istituzionale, affidando correttamente ai Sindaci, se intenderanno condividerla, la promozione della manifestazione, nei termini e con le modalità che riterranno più efficaci. Michele Petraroia

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