Ho partecipato alla iniziativa “La buona scuola” organizzata dal PD molisano, presente il sottosegretario alla Pubblica Istruzione, on. Faraone. L’iniziativa, programmata per le 15,30 è iniziata alle 16,20. Dopo i saluti della segretaria Fanelli, che a me evoca il film “Gli intoccabili” nella scena in cui De Niro, che interpreta Al Capone, grida al capo del nucleo FBI: “tu non sei niente, tu sei solo chiacchiere e distintivo”, ci sono stati gli interventi di apertura programmati che, in verità al di la del bon ton, non mi sono sembrati di condivisione del DDL presentato dal Governo. E’ seguito il saluto del Presidente Frattura, completamente appiattito sulle posizioni del Governo. Poi la parola alla platea.
Molto penetrante e di totale critica quello di La Fratta, segretario della CGIL scuola Molise, e poi altri interventi i quali praticamente tutti hanno espresso perplessità, se non critiche esplicite. Alle 17,40 ha preso la parola la Professoressa Silvana Mosca, del Liceo Scientifico Romita, per leggere un documento sottoscritto da numerosi insegnanti e distribuito all’apertura dei lavori. Alle prime battute della lettura del documento la professoressa è stata interrotta e le è stata tolta la parola perchè non c’era più tempo ed il sottosegretario doveva ripartire. Chiara ed esplicita la volontà di impedire, ad una componente fondamentale della scuola, di manifestare la propria posizione ed il proprio totale dissenso.
Evidentemente questo è il tratto “democratico” distintivo di questo PD. Oltre ai tratti chiaramente autoritari di Renzi siamo alle prove di regime strisciante dei ducetti di paese, che dopo essersi abbuffati per lungo tempo alla mangiatoia del centrodestra, cercano di farlo con il cosiddetto “centrosinistra”. Siccome il loro servilismo è congenito, devono anche ingraziarsi il Capo (Renzi), magari per assicurarsi ancora un posto al sole (come capolista in modo da non cercare preferenze) alle prossime elezioni politiche.
Insomma, non solo non si deve esprimere il proprio parere ma ai potenti bisogna anche evitare qualsiasi forma di dispiacere, come recita una vecchia canzone di Fario Fo: sempre allegri bisogna stare che il nostro piangere fa male al re, fa male al ricco e al cardinale e diventan tristi se noi piangiam. (Domenico Di Lisa)