Il Consiglio regionale, presieduto in mattinata dal Vice Presidente Nicola Cavaliere e nel pomeriggio dal Presidente Vincenzo Cotugno, nella seduta del 17 luglio ha discusso dell’unico punto all’ordine del giorno inerente: “Sanità regionale: contenuti del D.L. 24 aprile 2017, n. 50, recante “Diposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da venti sismici e misure per lo sviluppo”, convertito in legge in data 15 giugno 2017. Limitazione dell’autonomia legislativa della Regione Molise in materia di tutela della salute: valutazione e determinazioni”.
La seduta monotematica sull’argomento era stata richiesta, a norma di Statuto e Regolamento, da sei Consiglieri regionali nei giorni scorsi.
In apertura di seduta il Consigliere Niro ha illustrato le motivazioni che hanno spinto lui e gli altri firmatari dell’istanza a chiedere la convocazione dell’Assise al fine di promuovere un dibattito e un confronto, e se ritenuto opportuno a produrre delle determinazioni, su un argomento così importante come quello della sanità e sulle prerogative dell’Assise regionale in termini di programmazione sanitaria. Nel dibattito, che è stato molto articolato e in cui si sono affrontati vari aspetti giuridici,
politici e istituzionali della questione, sono intervenuti i Consiglieri Petraroia, Scarabeo, Federico, Iorio e il Presidente della Giunta Frattura.
Sono state quindi presentate e poi discusse due mozioni:
– la prima a firma dei Consiglieri Iorio (che l’ha anche illustrata all’Aula), Cavaliere, Fusco Perrella, Sabusco, Petraroia, Scarabeo e Niro, tendente ad una impugnativa innanzi alla Consulta per incostituzionalità dell’articolo 34-bis del D.L. 50/2017 in quanto lesivo della sfera di competenza regionale in materia di tutela della salute;
– la seconda, a firma dei Consiglieri Federico (che l’ha illustrata all’Aula), Manzo e Petraroia, tesa a impegnare il Presidente della Regione a promuovere qualsiasi iniziativa di carattere legislativo che consenta di abrogare lo stesso art. 34-bis del D.L.
50/2017. Entrambe le mozioni non sono state approvate dall’Assemblea.