Massiccia l’adesione alla prima giornata di sciopero nazionale indetta dai sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs per i nuovi contratti nazionali nel terziario. Oltre il 75% – con punte del 90% – dei 500 mila addetti della grande distribuzione organizzata, delle cooperative di consumo e del commercio al dettaglio, ha aderito alla protesta contro lo stallo negoziale che blocca il rinnovo dei contratti attesi da 23 mesi.
«La grande partecipazione alla mobilitazione è il segnale del malessere dei lavoratori che a distanza di quasi due anni attendono un dignitoso aumento delle retribuzioni e un avanzamento delle normativa contrattuale su diritti, tutele e welfare – ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Pierangelo Raineri – Circa l’80% dell’occupazione in questo settore è femminile ed i rinnovi contrattuali hanno dunque anche un’alta valenza sociale».
«Al pari dei lavoratori delle imprese aderenti alla Confcommercio – ha aggiunto Raineri – crediamo che anche i lavoratori della grande distribuzione e delle cooperative di consumo abbiano diritto ai nuovi contratti di lavoro senza dover subìre le diaspore delle associazioni datoriali di categoria che mirano sostanzialmente ad un abbattimento del costo del lavoro».
«Ribadiamo la nostra disponibilità a trattare sulla flessibilità organizzativa del lavoro per fare fronte alle esigenze di accrescere la produttività – ha sottolineato il sindacalista – ma non cederemo sulla cancellazione degli istituti economici previsti dal contratto, con particolare riferimento al taglio degli automatismi riferiti agli scatti di anzianità e ai passaggi di livello come anche sulla sospensione degli istituti economici della tredicesima e quattordicesima mensilità ai fini della maturazione del trattamento di fine rapporto». «E’ urgente tornare ai tavoli negoziali ed individuare un punto di mediazione con la sola finalità di siglare i nuovi contratti nazionali di lavoro – ha concluso Raineri – Salario e welfare sono le grandi priorità contrattuali per sostenere le migliaia di lavoratrici e lavoratori del terziario, della distribuzione e dei servizi».
Per la Fisascat resta dunque aperta la porta per la ripresa del confronto con le associazioni datoriali Federdistribuzione, le associazioni cooperative e Confesercenti. In attesa degli sviluppi ai tavoli negoziali è intanto confermata la seconda giornata di mobilitazione e sciopero nazionale per il prossimo 19 dicembre.
Fisascat Cisl Nazionale
Sciopero nazionale: urgente garantire reddito adeguato per i lavoratori e le loro famiglie
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