“Il Molise deve sollevarsi di fronte ai problemi legati alla difesa dell’ambiente e del proprio territorio e, per questo, è opportuno adottare, ora più che mai, scelte decise e non più procrastinabili. Per questo continuo a essere d’accordo con le richieste d’impegno che da più parti arrivano, per cercare di salvaguardare il futuro di un’area importante come quella della Piana di Venafro. E’ giunto il momento di assumere posizioni che tengano conto prima di tutto della salute dei cittadini, con l’impegno e col rispetto delle regole che ci sono e che vanno fatte osservare. L’installazione, modifiche e ampliamenti di siti che possono arrecare danni all’ambiente e quindi alla nostra salute, rappresentano, da tempo, un elemento di confronto cui occorre dare risposte certe. Sul territorio del “venafrano” ci sono attività a forte impatto ambientale già oggetto di attenzione visto il modo vertiginoso con cui sono aumentate patologie allergiche, respiratorie e oncologiche soprattutto, e questo deve farci riflettere e trovare la soluzione definitiva al problema. La Valle del Volturno e la Piana di Venafro hanno da sempre tratto vantaggi economici dalla terra, dall’acqua e proprio per queste ragioni non possiamo permettere che tutto ciò resti compromesso irrimediabilmente. I dati allarmanti sull’inquinamento non lasciano dubbi sulla necessità di intervenire, da subito, in maniera efficace, attraverso una prevenzione di ogni forma di contaminazione che mette in serio pericolo la nostra salute. Ma alle promesse abbiamo l’obbligo di far seguire i fatti, programmando i giusti e necessari interventi perché si possa lavorare in tal senso. Nel decreto Sblocca Italia, i termovalorizzatori sono considerati impianti strategici, un modo elegante del Governo per dire: decido io e, come indennizzo per questa imposizione, ti do un appannaggio economico per ogni tonnellata di rifiuti inceneriti che provengono da fuori regione. Con la firma di detto decreto la Regione Molise potrebbe non decidere più quanta pazzatura e quale rifiuto bruciare nei termovalorizzatori presenti sul proprio territorio. La domanda che a questo punto sorge preminente è: per la Piana di Venafro, ci sono rassicurazioni che il territorio e la salute dei cittadini non vengano svenduti? Nelle more dell’emanazione del Decreto attuativo, è giusto consentire ancora di bruciare rifiuti in quantità ben oltre quelle consentite? La Piana di Venafro, purtroppo, è esposta a diverse e concomitanti fonti di inquinamento atmosferico e riguardano la scarsa capacità di dispersione degli agenti inquinanti che tra gli altri, fa aumentare in maniera esponenziale i rischi per la salute. Ciò, è inaccettabile! Credo che l’interesse di tutti sia quello di evitare che siano altri a decidere della salute di noi molisani, per questo va chiesto al Governo di considerare l’eventualità di recedere da un simile proposito, insistendo per salvaguardare il nostro ambiente, il nostro territorio e quindi la nostra salute che è non soltanto una priorità ma anche un nostro diritto. Questo è il messaggio che deve giungere al Governo e per queste ragioni ritengo opportuno non autorizzare modifiche al sito esistente all’interno della Piana di Venafro, tale da arrecare effetti dannosi all’ambiente e alla salute dei cittadini. Questo può significare la dimostrazione di maggiore impegno nel percorso virtuoso che, invece, deve portarci a un costante e deciso miglioramento delle condizioni ambientali di questa parte del Molise e, soprattutto, un rapporto più proficuo con le richieste delle diverse Associazioni di cittadini che continuano a combattere perché l’ambiente in cui vivono non diventi il principale nemico da cui difendersi.”, questa la nota del Consigliere regionale Massimiliano Scarabeo.
Scarabeo: Ribadisco la più netta contrarietà al piano regionale per la gestione dei rifiuti
Commenti Facebook