Sapersi difendere è un diritto di tutte le Donne ma, chi per prime devono crederci, sono le donne stesse

Negli ultimi anni in Italia sono aumentati notevolmente i  corsi di difesa personale finalizzati all’autodifesa femminile. Questi corsi non si basano soltanto sulle tecniche dell’arte marziale ma anche sulla valutazione del pericolo, l’analisi del tipo di aggressione, il linguaggio del corpo, l’autocontrollo,lo studio   dell’anatomia  e punti vulnerabili del corpo. Aspetti che non vanno assolutamente sottovalutati se si vuole avere una possibilità di scampo quando ci si trova in una situazione di pericolo. E’ un’occasione per avvicinarsi ad una pratica sportiva utile a valutare le proprie capacità di autodifesa e trovare le giuste motivazioni per frequentare corsi di questo tipo. L’autodifesa è una tecnica all’apparenza violenta ma se praticata con metodo aiuterà a comprendere che quello che conta in una situazione di pericolo è la reazione non solo corporea ma anche psicologica. L’obiettivo è favorire l’autostima delle donne e la consapevolezza del loro ruolo in tutti gli ambiti e contesti ove si svolge la propria esistenza. Il progetto vuole, inoltre, incrementare la capacità di difesa personale delle donne da violenza fisica e psicologica. Frequentare  un corso di autodifesa non significa soltanto che a mali estremi bisogna trovare estremi rimedi. Il programma delle lezioni prevede infatti un percorso di  conoscenza di sé e delle proprie potenzialità  che va al di là della mera preparazione fisica in caso di aggressione.
Un corso di autodifesa diventa così un percorso di crescita personale  che può aiutare ogni donna ad acquisire maggiore consapevolezza e autocontrollo. Generalmente si comincia con l’analisi delle varie situazioni di rischio per passare all’apprendimento delle diverse tecniche di difesa, che includono atteggiamento assertivo,  controllo del corpo e delle emozioni,  efficace uso della voce e, infine, metodi di combattimento.  Molti corsi insegnano tecniche di Krav Maga, un sistema di combattimento israeliano che, a differenza delle discipline orientali, punta alla neutralizzazione dell’avversario con colpi diretti anche alle parti sensibili del corpo.   Rivolto specificatamente alle donne è il Wendo, un insieme di pratiche tratte dalle arti marziali nato all’interno di alcuni gruppi femministi in Francia e Germania. per utilizzare la paura come energia positiva, per sviluppare una “cultura della sicurezza”, con tecniche semplici, ma efficaci; per produrre il miglior risultato possibile col minimo sforzo, anche non avendo particolari doti fisiche e aiutare  a potenziare il proprio livello percettivo, a conoscere e a prevenire le situazioni di pericolo, e ad acquisire maggiore sicurezza in se stesse.

Prevenire è la mossa giusta per mettersi al riparo da incontri potenzialmente spiacevoli e da brutte esperienze. Il pericolo può essere evitato e gestito in modo responsabile per vivere più sereni la propria vita e la propria città.  Questi corsi sono rivolti alle donne intese come potenziali  vittime di aggressioni di vario tipo e in quanto tali lo scopo di queste lezioni è aiutare il pubblico femminile a potenziare il proprio livello percettivo e cognitivo in relazione alle situazioni di pericolo e ad acquisire sicurezza in se stesse e  si svilupperanno attorno a 3 livelli di interesse:
–  Aspetto psicologico e penale
–  Preparazione fisica
– Preparazione tecnica
1.  L’aspetto psicologico mira ad individuare le differenti caratteristiche e le tipologie di aggressione e  aggressore. E’ fondamentale saper valutare l’entità del pericolo per poterlo affrontare. Si vuole insegnare come prevenire l’aggressore, come chiedere aiuto in modo efficace, come comportarsi in presenza di un  aggressore, come superare il trauma subito. Si tratteranno anche le nozioni sul diritto penale della legittima  difesa.
2.  La fase di preparazione fisica intende migliorare le capacità motorie delle partecipanti potenziandone velocità, forza e resistenza. Acquisire consapevolezza nelle proprie capacità aiuta ad allentare la tensione e a vincere le paure.
3.  Con l’acquisizione di elementari tecniche di difesa personale – basate anche sul Metodo Globale di Autodifesa (M.G.A.) FIJLKAM, realizzato grazie al lavoro di un gruppo di esperti di arti marziali e “costruito esclusivamente sulla difesa e sulla capacità di controllare l’aggressore” – si vuole spiegare alle partecipanti come poter utilizzare il proprio corpo e oggetti di uso quotidiano come armi di difesa nel caso in cui non fosse possibile evitare il pericolo o superarlo con il controllo psicologico della situazione o con una richiesta di aiuto esterno.

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