Mentre, con buona pace dei gloriosi “proletari” ,si discute ancora, con buona dose di faccia tosta, di esproprio proletario nei confronti della Cattolica, continua il disfacimento della sanità regionale. Sembra che il campanello di allarme suoni proprio all’ospedale Cardarelli di Campobasso dove si parla di chiusura di reparti come il Pronto Soccorso, l’Ortopedia e la Vascolare per carenza di personale medico. Se succedesse questo nel nosocomio più importante della regione, non oso immaginare quale possa essere la situazione nelle altre strutture ospedaliere presenti sul territorio molisano. Perché nessuno interviene per risolvere i problemi? Chi è responsabile di tale situazione? Perché non si assume personale molisano superando la ridicola ricerca di personale in strutture delle regioni limitrofe? Frattura farebbe bene a dimettersi per evidente incapacità nell’affrontare la situazione sanitaria. Si dimetta almeno da commissario alla sanità.
Il suo doppio incarico, infatti, ci impedisce di esprimere una politica sanitaria guardando al Molise, alle sue peculiarità ed alle sue enormi possibilità di reagire a questo stato di disperazione. Siamo succubi di volontà centraliste impostate solo su criteri ragionieristici e burocratici eseguiti con lauti compensi che aggravano ancor di più il disavanzo economico. Si continuano a pagare,infatti, 700mila euro all’anno per l’advisor tecnico di nomina ministeriale ma a carico del Fondo Sanitario Regionale. Senza contare il fatto che, dopo oltre tre anni di governo di centrosinistra, ancora non viene alla luce una proposta comprensibile di Sistema Sanitario. Si preferisce discutere del disavanzo economico pregresso, che portava con sé la funzionalità dei servizi resi ai cittadini, come scusa per nascondere la propria incapacità a governare. Non c’è mai stato da parte dei nostri governanti un sussulto di orgoglio per contestare le decisioni del Tavolo Tecnico e dei Ministeri e si è accettata la volontà superiore non rispettando il mandato ricevuto dai molisani illusi ancora una volta da promesse strabilianti in campagna elettorale ed ora disillusi fino alla rassegnazione.
La deriva autoritaria di questo governo regionale ci sta allontanando sempre di più dai cittadini che ormai rivolgono lo sguardo alle prossime elezioni per fare piazza pulita e riappropriarsi del proprio futuro.