Abbiamo letto con curiosità e attenzione le esternazioni dell’ex Presidente Iorio in merito alla questione sanità. La quale, qualora non se ne fosse accorto nessuno, è quanto mai disastrata e in preda alle procelle. Una situazione che dopo le dichiarazioni, per molti versi giuste, dell’ex numero uno della regione fa pensare seriamente che ci troviamo dinanzi ad una “sciarade” di difficile soluzione che contrappone, tanto per cambiare, le forze politiche che continuano a giocare con i destini dei molisani, sempre più sconcertati, sempre più disorientati. Una situazione che continua a lievitare a dismisura e che fa sospettare che forse il precedente Piano Sanitario Regionale non era poi tanto errato. Un Piano, quello riveduto e scorretto, consentiteci questa battuta, da chi ora siede nelle stanze dei bottoni che contiene delle “smagliature” che hanno fatto sì che si scatenasse una vera e propria “faida” interna nei palazzi del potere. Faida fatta passare come lettura chiarificatrice delle esigenze del territorio, senza sapere che “la correzione è peggiore della stampa”.
Per non apparire i soliti ficcanaso la cosa che ci lascia senza parole, è che come mai la questione non ha mai trovato soluzione nonostante i cortei di protesta, tant’è che torna a galla ciclicamente? Come mai nessuno, ripetiamo nessuno “batte definitivamente il ferro quando ancora è caldo” anche se sono state liberate risorse a favore della regione che permetteranno, guarda caso a un anno dalle elezioni lo sblocco delle assunzioni? Come mai sono riprese le migrazioni verso poli sanitari esterni al Molise?
Domande che da uomini della strada che cercano risposte difficilmente avremo, perché sappiamo bene che di risposte non ve ne sono, almeno che si considerino tali le esternazioni tramite comunicati o conferenze stampa che giungono dai piani alti del palazzo. Risposte che, purtroppo, per i molisani, indicano che è stato varcato il limite di guardia e che si è giunti nella cosiddetta “zona rossa”. Cosa che va ben oltre le scaramucce politiche che poco interessano l’intera collettività regionale che è costretta a subire passivamente le decisioni imposte da chi non ha a cuore la salute dei molisani. Questione che vede, tra l’altro, il lancio di strali e rivendicazioni con toni forti e decisi che mascherano altri problemi. I quali, sono molto più gravi di quanto, s’immagina; ecco perché per “la piaga chiamata sanità regionale”, non servono palliativi ma cure definitive e soprattutto guaritrici.
Massimo Dalla Torre