Le indiscrezioni sono tante, ma sembrerebbe che ormai la strada per la nomina dei nuovi vertici Asrem sia stata tracciata da Frattura e dai suoi fedeli.Archiviata la parentesi Percopo, il Governatore procederà ad inizio anno alla nomina del nuovo direttore generale dell’azienda sanitaria locale.L’iter prevedeva la creazione di una sorta di long list contenete coloro i quali possedessero i titoli per coprire tale prestigioso ed annoso incarico.Ebbene, diverse decine di persone, oltre 70, hanno fatto domanda e sono risultate idonee all’incarico.Tra i due o tre nomi che oggi circolano più insistentemente quello di Giovanni di Pilla sembra essere il più accreditato.Uomo che di sanità ne capisce e che vive nel mondo del bisturi pubblico e privato da diversi decenni.
Il suo nome, da sempre legato alla sinistra regionale ed anche nazionale, ai tempi dei Ds, in cui coprì in Lazio un importante incarico sempre in sanità, potrebbe essere congeniale a tutto il centro sinistra molisano ed anche a Patriciello, persona a cui tale nomina deve comunque essere gradita.Di Pilla, infatti, negli anni 90, fu chiamato proprio dall’europarlamentare a dirigere l’allora “neo-NEUROMED”, proprio prima di andare all’Asl di Tivoli nell’era Marrazzo.Qualora, dunque, Di Pilla, sarà il nuovo DG Asrem, dopo la nomina di Antonio Lastoria a DG regionale, scendendo di un gradino bisognerà vedere chi coprirà il ruolo di Direttore Sanitario ed Amministrativo, che oggi vedono in poltrona il duo Paglione-Testa.Sul nuovo direttore sanitario, con Paglione pronto a lasciare, circolano già dei nomi, come i medici Franco Veltro, Antimo Aiello, Giovanni Giorgetta.Per la parte amministrativa, invece, alcuni rumors vedrebbero una Testa iper attiva pur di mantenere il suo ruolo di vertice, ma in queste circostanze risulta davvero complicato mantenere tale ruolo durante avvicendamenti strutturali così imponenti.
Comunque, nel giro di pochi giorni tutto sarà ufficiale ed avremo dinanzi il nuovo quadro dirigente della sanità, quel mondo oscuro, che rappresenta la spina nel fianco di quasi tutti i governi regionali d’Italia. E naturalmente anche di quello molisano.