La pubblicazione del verbale della Conferenza Stato Regioni del 3 agosto 2016, che ha reso noti i termini dell’accordo propedeutico all’approvazione del Programma Operativo Straordinario 2015-2018, non solo ha fornito tutti gli strumenti necessari per comprendere al meglio i dettagli dell’intera vicenda ma soprattutto ha messo di fatto sotto una diversa luce le diverse dichiarazioni e i molteplici proclami diffusi dal Governo regionale.
Una ridda di ringraziamenti, autocelebrazioni ed elogi per quanto ottenuto presso i tavoli ministeriali, alimentando e mascherando, cosa ancor più grave, quella mezza verità raccontata dal Governatore e Commissario ad Acta a tutti i cittadini molisani, loro malgrado ignari di tutto ciò che realmente è accaduto su quei tavoli romani dove si è deciso il futuro della sanità molisana.
Perché se da un lato si è ottenuta l’approvazione del Programma Operativo, dall’altro i Ministeri competenti hanno posto delle osservazioni e delle prescrizioni sostanziali, riconosciute poi dalla stessa Conferenza Stato Regioni. Condizioni quindi fondamentali e formalmente espresse durante la riunione del 16 luglio 2016, quali: la conclusione entro il 15 settembre 2016 delle procedure per l’individuazione delle coperture necessarie all’accesso al prestito per l’importo residuo, chiusura del contenzioso nei confronti della Fondazione Giovanni Paolo II e Università Cattolica da realizzarsi sempre entro la data del 15 settembre 2016, definizione del piano di fattibilità con la medesima Fondazione entro sessanta giorni dalla sottoscrizione del POS 2015-2018, come tra le altre cose già precedentemente indicato nel verbale del 21 giugno 2016.
Che cosa comporta il mancato recepimento di queste prescrizioni? La condizione di decadenza dell’Accordo concernente l’intervento straordinario per l’emergenza economico-finanziaria del servizio sanitario della Regione Molise e per il riassetto della gestione del servizio sanitario regionale ai sensi dell’art. 1, comma 604, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, accordo, ribadiamo ancora una volta, sottoscritto il 3 agosto e di cui abbiamo potuto avere coscienza solo consultando il portale della Conferenza Stato Regioni.
Sarebbe stata necessaria in questa circostanza, vista la delicatezza di un tema fondamentale come quello della Sanità, maggiore e piena chiarezza da parte del Commissario Frattura, quella stessa chiarezza che più volte abbiamo richiesto e preteso, in maniera vana, durante le molte assemblee consiliari monotematiche dedicate alla discussione in merito alla situazione della sanità molisana, sedute frutto di nostre specifiche richieste.
Chiarezza, per inciso, che abbiamo cercato di ottenere anche tramite l’utilizzo degli strumenti a nostra disposizione, in particolare con due distinte e circostanziate richieste di accesso agli atti indirizzate al Governatore: con nota del 30 maggio 2016 abbiamo richiesto copia della documentazione intercorsa tra la Fondazione Cattolica e la Regione Molise concernente l’integrazione tra il Cardarelli di Campobasso e la fondazione stessa, mentre con successiva nota del 29 giugno 2016, ricevuta con protocollo n. 76740 del 4 luglio 2016, abbiamo chiesto di avere con la massima sollecitudine copia del verbale del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali e il Comitato permanente per la verifica dei LEA con la Regione Molise del 21 giugno 2016.
Richieste rimaste inevase, in palese violazione dell’art. 103 del regolamento interno del Consiglio regionale, che disciplina quel diritto d’informazione che è nella piena disponibilità di ogni Consigliere regionale, i quali hanno facoltà di “richiedere notizie ed informazioni utili all’espletamento del mandato” nonché il “diritto di ottenere copia degli atti amministrativi ed anche quelli intermedi e preparatori”.
Alla luce di questa mancanza di chiarezza, nonché di rispetto del ruolo attribuito e riconosciuto a tutti noi nell’esercizio della nostra funzione di Consiglieri regionali, come può il Presidente Frattura chiedere di collaborare tutti insieme in sinergia per il bene del Molise, considerando la realtà di un piano operativo non in grado, allo stato attuale delle cose, di garantire il rispetto dei livelli essenziali di assistenza in tutto il territorio, facendo venir meno quel diritto alla salute che spetta invece a tutti i cittadini molisani?
Angela Fusco
Michele Iorio
Giuseppe Sabusco
Nicola Cavaliere