Sanità e responsabilità, Carriero (PD): i cittadini ne pagano le conseguenze amare

Si parla tanto di Sanità, ci si rinfaccia le responsabilità dei debiti da un governo regionale all’altro ed intanto i cittadini ne pagano le conseguenze amare (compreso il pagare addizionali IRPEF supplementari per ridurre detto debito).
C’è chi spinge perché detta Sanità sia meno pubblica (l’attuale Governo regionale) e chi si batte perché lo sia di più (tutto il resto dei cittadini molisani che non fanno parte di un determinato cerchio magico, divenuto insopportabile e soffocante!). E mentre in Molise si discute, giustamente, di quanto accade, passa forse inosservata una dichiarazione fatta dal Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, il quale intenderebbe presentare una modifica all’attuale legge che consente ai medici ospedalieri di prestare la loro attività intramoenia, cioè svolgere la libera professione (privata!) in ospedale.
Il Governatore Rossi, che in Toscana ha proseguito opera di risanamento per la loro Sanità regionale, ha recentemente dichiarato: “la libera professione in intramoenia è fonte di diseguaglianza e di corruzione… abolendola d’incanto spariranno le liste d’attesa… chi lavora nel pubblico deve essere a tutti gli effetti un dipendente pagato dallo Stato e non può né deve aprire bottega in proprio”.
Non credo che abbia torto, anzi.
Le liste d’attesa negli Ospedali molisani sono lunghissime ed estenuanti per chi ha necessità di diagnosi strumentali precise e rapide al fine di tentare di risolvere i propri problemi di salute. Mi domando, però, come reagiranno i medici che utilizzano l’ospedale, e le sue attrezzature pubbliche, come la propria personale “bottega” se dovesse veramente passare il cambio normativo annunciato dal Presidente Rossi. E quel che più mi incuriosisce è come reagirà il nostro Governatore del Molise, stante che molti incarichi in Regione sono conferiti proprio con la motivazione di studiare ed eliminare le lunghe liste d’attesa ospedaliere. Mi piacerebbe leggere, in italiano e non in politichese, i risultati ottenuti dalle solite 15 unità (solite nel numero e nei nomi) per il “progetto tempi d’attesa”. Progetto portato avanti con contratti prorogati di volta in volta e nel tempo e che nonostante i lunghi anni passati non mi sembra abbia dato risultati importanti nella riduzione dei tempi d’attesa in ospedale.
Certo poi ci sono tante scappatoie, c’è sempre il paziente più fortunato dell’altro, soprattutto in tempi elettorali, come c’è sempre una fatturazione elevata delle prestazioni fatte in Reparto (sempre legalmente in intramoenia) svolte in due pomeriggi a settimana che se confrontate con quelle effettuate nel resto della settimana lavorativa ci sembra di avere a che fare con uno speedy gonzales durante la intramoenia (in molti ricorderanno il topino superveloce e furbetto dei cartoni animati) e, viceversa, alla tartaruga lenta e “sonnolosa” (l’Accademia di Brera ci passerà il termine al pari di petaloso?) della normale attività.
In sintesi, come non concordare con la proposta del Governatore toscano?
Se fossimo sui social cliccheremmo “mi piace” nella certezza di riceverne molti.
E allora avanti, convintamente, con questa iniziativa.

Il Vice Presidente Ass. Reg. PD
Costanza Carriero

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