Sanità, con salute priorità per 74% italiani, liste d’attesa e pochi medici criticità

(Adnkronos) – Salute e sanità restano in cima alle priorità per il 74% degli italiani, che ritengono siano i settori sui quali il Governo dovrebbe investire di più e più urgentemente. Tuttavia, i cittadini segnalano tempi di attesa per esami diagnostici (73%), prime visite (67%) e carenza di personale medico e sanitario (58%) come le principali criticità del Servizio sanitario nazionale. E' quanto emerge dal sondaggio d'opinione di Ipsos 'Priorità e aspettative degli italiani per un nuovo Ssn', presentato oggi a Roma in occasione della settima edizione dell'Inventing for Life Health Summit, dedicato ancora una volta al tema 'Investing for Life: la Salute conta!', organizzato da Msd Italia.  Il 62% degli italiani – si legge nel report – è soddisfatto del Ssn, ma la gran parte di loro non lo è pienamente: il 46% ritiene sia necessario rafforzare il sistema pubblico e il 12% quello privato per rispondere ai bisogni di salute. Le criticità maggiori si riscontrano nelle liste d'attesa, nella carenza di personale e nella disomogeneità dell'offerta sanitaria a livello regionale. Il sondaggio, inoltre, rileva che per i cittadini la spesa sanitaria pubblica nel nostro Paese è al di sotto della media europea e ritengono sia necessario aumentare il finanziamento. Nonostante ciò, 1 italiano su 3 si aspetta che nulla cambierà. Per ciò che riguarda invece l'erogazione dei servizi, gli italiani lamentano un forte divario regionale, con il 78% dei cittadini che ritiene che l'articolo 32 della Costituzione non venga rispettato pienamente, salvo in alcune regioni. "La salute e la sanità restano la prima priorità per i cittadini, seguite dal lavoro, e non potrebbe essere diversamente in un Paese longevo come l'Italia, dove l'invecchiamento della popolazione sfida la sostenibilità di un sistema sanitario pubblico ancora prevalentemente apprezzato, nonostante le criticità espresse nei confronti delle liste d'attesa e della carenza di personale sanitario", ha affermato il presidente Ipsos Nando Pagnoncelli. Tra le buone notizie che emergono dal sondaggio c'è la fiducia sui vaccini (per il 74%): la stanchezza vaccinale emersa durante la pandemia è un ricordo, mentre l'opposizione alle vaccinazioni resta confinata in una quota minoritaria della cittadinanza. La prevenzione in ambito oncologico è prioritaria per il 78% della popolazione. Critico, invece, l'accesso alle terapie innovative per il 92% degli italiani, che si dimostrano invece cautamente ottimisti sulla digitalizzazione e intelligenza artificiale: il 70% le ritiene utili, ma una quota importante del campione è preoccupato per l'assenza di contatto umano (81%) e le difficolta di molte persone di utilizzare gli strumenti digitali (72%).  E ancora: gli italiani suggeriscono il coinvolgimento dei medici di medicina generale e dei pediatri, oltre a quelle delle farmacie (83%) per aumentare le coperture vaccinali. Alto il riconoscimento dell'impegno messo in campo dalle aziende farmaceutiche, non solo per gli sforzi in Ricerca & Sviluppo nella lotta alle principali malattie (84% di voti positivi), ma anche per il loro contributo alla crescita economica. In merito al ruolo dei pazienti, il 57% degli italiani è convinto che debbano essere coinvolti attivamente nei processi decisionali di cura e, per quanto non emerga molto forte l'esperienza diretta con le associazioni di pazienti, valuta positivamente il loro ruolo tanto da suggerirne un maggior protagonismo. Il medico di medicina generale continua a essere considerato principale fonte di informazione affidabile per gli italiani, seguito dalla Tv e dal web, mentre i social media si posizionano al primo posto tra quelle in cui ritrovare maggiormente fake news in ambito salute. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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